
Razzismo comunale.
Nella nostra società c’è forse una persona più debole di un extracomunitario lontano dal suo Paese, dai suoi parenti, dalla sua cultura, dalla gente della sua stessa razza, e privo di qualsiasi tipo di lavoro perché nessuno gliene offre, che, volendo rimanere onesto, invece di spacciare droga o prostituirsi, espone su un banchetto improvvisato in una strada o su una spiaggia alcune mercanzie o schifezze varie che qualche ditta italiana ha prodotto e gli ha rifilato a poco prezzo?
Costui è certamente un anello debole della società in cui viviamo.
Le nostre autorità comunali, contro queste deboli persone mostrano i muscoli e hanno deciso, con l’ausilio delle forze dell’ordine (le quali avrebbero ben altri e più importanti compiti da svolgere per la nostra sicurezza), che oltre alla multa a costoro deve essere anche sequestrata la merce che hanno con sé, in quanto, trattandosi spesso di nullatenenti, ottenere il pagamento della multa potrebbe essere difficile.

Ve la immaginate un’ordinanza nella quale sia previsto che ad un cittadino italiano e bianco che sta commettendo un reato, venga immediatamente sequestrato un oggetto che ha con sé (un orologio, un braccialetto, o altro), se si ritiene che costui potrebbe non essere in grado di pagare una multa nei termini di tempo previsti?
No, vero? Non è neppure ipotizzabile un'ordinanza del genere.
Invece nei confronti degli extracomunitari di cui sopra tutto ciò accade e quindi le nostre autorità stanno compiendo chiaramente atti di razzismo.


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