31 ottobre 2009

414) Bergamo città rossa. Perché comunista? No, perché inquinata.







Bergamo città rossa. Perché comunista? No, perché inquinata.

A Bergamo c’è hi dice che l’aeroporto inquina.
C’è chi dice che invece porta solo dei vantaggi.
Non solo disturba per il rumore, ma ci ammorba pure l’aria che respiriamo, dicono i primi.
Disturbi risibili, contro i vantaggi che arreca, controbattono i secondi.
Io ho un’idea. Eureka. Lampadina!
Visto che il disturbo per il rumore potrà forse essere in futuro mitigato con l’adozione di aerei dotati di motori più silenziosi, perché non cerchiamo di trovare invece un modo per attuare la tracciabilità dell’aria che respiriamo?
Se per un mese aggiungessimo del colorante rosso al Kerosene usato dagli aerei che sorvolano la città, in modo che i loro gas di scarico abbiano a tracciare delle scie di rosso colorate, si può stare certi che a Bergamo non si vedrebbe più per un bel pezzo l’azzurro del cielo, ma solo un sulfureo rosso cielo da atmosfera marziana.
Queste particelle rosse ricadrebbero alla fin fine sul terreno ed entrerebbero nelle nostre case, colorando di rosso le nostre strade, i nostri mobili e i nostri polmoni.

Bergamo diventerà una città rossa. Perché comunista? No, perché inquinata.
Questo esperimento di un mese ci darebbe l’esatta tracciabilità dell’inquinamento atmosferico causato dal sorvolo degli aerei che la popolazione del luogo è costretta a subire.
E siccome questi sorvoli a bassissima quota della città e del suo hinterland saranno tra breve quantificati in 68 mila all’anno, si potrà capire in quale aria salubre viva la gente bergamasca.

Lo stesso esperimento si potrà poi fare, una volta che si sia tornati alla colorazione normale del cielo e del territorio, con le emissioni che sfornano giornalmente nell’aria le ciminiere delle 91 industrie chimiche dislocate nella provincia , o quelle delle numerose industrie cementiere, delle industrie siderurgiche o quelle della plastica e della gomma.


Idem a seguire per quanto rilasciato nell’atmosfera dagli inceneritori o termovalorizzatori del Comune e delle aziende private , o dalle centrali termoelettriche esistenti o in costruzione.

Lo stesso esperimento poi, per il metano o il gasolio che usiamo nelle nostre abitazioni per usi domestici o per il riscaldamento.
Vediamo un po’ cosa esce dai nostri comignoli sui tetti. Basterà in questo caso aggiungere del colorante blu per fare in modo che il rosso dei tetti delle nostre case si trasformi di colpo in azzurro cupo.

Bisognerà poi anche determinare, l’inquinamento causato dalle auto e dai camion sulle nostre strade, inquinamento che finora è stato ritenuto dalle autorità l'unico responsabile dell'insalubrità dell' aria che respiriamo.

E così, mese dopo mese, colorando settore per settore, si può arrivare ad avere la tracciabilità dell’aria che in questi luoghi si respira.
E che non sia una bella aria lo dimostra il fatto che la provincia di Bergamo sia tra le più colpite dalle malattie di natura oncologica o da meningite.
Ma almeno si saprà a chi dare la colpa e in quale settore prendere dei provvedimenti.


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