La messa negli ultimi anni mi era venuta a noia.
Questo celebrare in un modo così sciatto quella cosa così sublime e misteriosa che è la santa messa, mi faceva venire il latte alle ginocchia, come si suol dire, mi dava fastidio.
Preferivo non andarci più. a messa, piuttosto che vederla trasformata in una pessima recita teatrale.
Oggi poi non la chiamano nemmeno più " santa Messa"; oggi si dice "Messa comunitaria"; e già questo la fa sembrare, più che una celebrazione di un qualcosa che aiuta a sciogliere i drammi e le pulsioni individuali, , un invito per partecipare a un’ammucchiata in una mensa aziendale.
Hanno tolto il latino dalla Messa perché dicevano che la gente non capiva quello che stava dicendo,(perché oggi invece si capisce!), sostituendolo con delle traduzioni in lingua parlata che fanno star male solo a sentirle.
Prendete, ad esempio, l’ “Agnus Dei qui tollis peccata mundi “ (Agnello di Dio che porti su di te il peso dei peccati del mondo, Che ti sei gravato del peso dei peccati del mondo) tradotto con “ Agnello di Dio che togli i peccati del mondo" (avessero almeno detto “dal” mondo)!
Come a dire che la gente per molti secoli, usando il latino, ha pregato Dio senza sapere quello che diceva, e quindi tutte queste preghiere sicuramente se ne erano andate bellamente in fumo.Ma grazie a Dio il nostro Creatore è molto più intelligente di tanti teologi moderni, e a Lui basta che uno gli si rivolga in preghiera con animo schietto e fiducioso per esaudirlo, anche se quello sta sbagliando il significato delle parole.
Hanno sfrattato il canto gregoriano dalla Messa, e non c'era canto più religioso, religiosamente più puro di quello.
Hanno sfrattato la grande musica. La grande musica ha portato a Dio più gente, che non tanti secoli di teologia.
“La grande musica è quel vento misterioso che entra nell'uomo,
e lo invade, e lo muove come il vento muove il mare;
e l'uomo piange o ride beato, si sente felice o triste, e non sa perché;
e quella è la musica, la grande musica;
e l'uomo poteva vedere la faccia di Dio,
che nessuna descrizione della faccia di Dio è mai riuscita a fargli vedere.
E la Chiesa cattolica,
una volta considerata intelligente, anche troppo,
ha buttato la sua grande musica fuori bordo; ai pesci.
Leonardo diceva che quando suonano le campane,
nel suono delle campane l'uomo può mettere tutto quello che vuole;
le sue gioie, i suoi dolori, le sue speranze”
(Vittorio G. Rossi)
Adesso nella nuova Messa, la musica, la musica nuova e i canti che ne accompagnano la celebrazione sono di una sciatteria talmente evidente che quasi la gente si rifiuta di cantare, delegandone il compito a improvvisati gruppi di adolescenti cantori e suonatori dell’oratorio parrocchiale.
Il colmo della sciatteria nella recita teatrale che si svolge oggi sull’altare , lo si raggiunge nella preghiera comunitaria , dove stuoli di bambini e bambine si passano di mano in mano un microfono per recitare ognuno di essi delle piccole invocazioni che il più delle volte, per il cattivo uso del microfono o per l’impreparazione del recitante, non vengono capite dai fedeli che partecipano alla messa ( e poi dicono che col latino non si capiva niente!)
Quelli che hanno fatto la Messa nuova, hanno intuito che non bastava sfrattare il latino e secoli di musica sacra per dare più spiritualità alla Messa; ma bisognava inventarsi qualcosa di teatrale.
Allora hanno inventato le strette di mano. E questa è la cosa più stupida che sia mai stata fatta in una chiesa cattolica. Ci sono persone pettegole che si voltano avanti e indietro per alcuni minuti alla ricerca di altre mani da stringere: non gli bastano quelle laterali.
E che dire dell’intensità della stretta di mano? Sembra che alcuni siano convinti che più forte si stringe la mano al prossimo, più forte sia l’augurio di pace che costui riceve. Alcune persone per farti capire che vogliono davvero augurarti la pace, ti stritolano la mano. Altre, invece, a cui non gliene frega niente della tua pace, ti rifilano una mano talmente moscia e sudaticcia che ti fa schifo solo il venirne a contatto.
Ultimamente poi, per aumentare la teatralità della celebrazione eucaristica, durante la recita del Padre Nostro, tutti si dovevano prendere per mano, formando così delle catene umane fino al termine della recita della preghiera, come i bambini che giocano a girotondo o un pò come si faceva ai miei tempi nelle balere di gioventù formando delle specie di trenini musicali.
Per non essere coinvolto in queste gestualità teatrali io facevo in modo di arrivare sempre in ritardo e mi addossavo con la schiena al muro in fondo alla chiesa, rimanendo in piedi per tutta la messa, incurante dei posti vuoti nei banchi e rifiutando ostinatamente la sedia che qualche anima pia si dava da fare per offrirmi.
Devo proprio dirlo: a me piace il teatro, ma il teatro in chiesa non mi è mai piaciuto.
A dimostrazione del mio scarso senso religioso, ultimamente preferivo non andarci più a messa, piuttosto che vederla trasformata in una pessima recita teatrale.
Ma il buon Dio vede e provvede! Le pecorelle smarrite se le va a riprendere!
La diffusione dell’influenza A cambia le abitudini anche a messa e la Chiesa si dà nuove regole per cercare di evitare, o comunque limitare il più possibile le occasioni di contagio influenzale.
Stringersi la mano è la principale forma di contatto che può esistere tra due persone, lo stringersi la mano aumenta il passaggio di germi da un individuo all’altro, così come oggi sono da evitare le effusioni di amicizia con il finto triplice bacio sulle guance.
Ci si può dare dimostrazione di amicizia anche senza scambiarci questi gesti diventati ormai pericolosi per la diffusione della malattia.
Oggi alcuni sacerdoti invitano a sostituire il tradizionale segno della stretta di mano di pace con un sorriso di pace tra i fedeli, altri con un inchino, ed altri ancora con un minuto di silenzio .
Non mi piaceva più andare a messa. Forse adesso che aboliscono la stretta di mano ci tornerò.
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