Se abbiamo coscienza dei danni sociali, oltre che individuali, prodotti dalla pedofilia, vediamo di approfondire alcuni concetti su questo tema.
La parola pedofilia deriva dalle parole greche, “bambino” e “amicizia”, "affetto”, ma il pedofilo i bambini li sfrutta, li violenta, li picchia.
La pedofilia è caratterizzata da fantasie, impulsi sessuali, o comportamenti ricorrenti e intensamente eccitanti sessualmente nei riguardi dei minori e non distingue tra vittima maschile o femminile.
La pedofilia è attualmente contemplata tra i disturbi mentali nella categoria delle Parafilie che appartiene al gruppo dei Disturbi Sessuali e della Identità di Genere.
La pedofilia costituisce, insieme al Voyerismo e all’Esibizionismo, la maggior parte dei crimini sessuali compiuti nel mondo.
Sappiamo ancora poco delle storture psico-patologiche della pedofilia,perché i pedofili giungono a contatto con una istituzione psichiatrica soltanto attraverso la via giudiziaria, quando abbiano commesso dei reati di gravità eclatante che hanno meritato la disapprovazione sociale dei mezzi di comunicazione.
Un pedofilo non è mai completamente adulto, bensì cerca, a livello inconscio, di rievocare simbolicamente la sua stessa infanzia, il che evidenzia in lui uno stato di regressione psichica .
Egli vive sulla sua persona una mancanza di maturità sessuale che ha fissato il suo stato evolutivo psichico ad uno stadio pre-adolescenziale.
Il pedofilo, è quindi una persona malata psichiatricamente, e tuttavia capace di intendere e di volere, perché nel 99,9% dei casi, i comportamenti pedofili sono dettati da ragionamenti , scelte e condotte lucide e volitive, quindi perseguibili penalmente.
La pedofilia e' perciò una malattia che non implica una deresponsabilizzazione penale.
Il pedofilo oltre che curato, va perseguito penalmente, perché le azioni delittuose che compie sono frutto di sue scelte lucide e razionali.
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