"Non ho partecipato alla parata del 2 giugno perchè ero a Brescia per lavoro (??) ma lunedì 5 giugno incontrerò il Presidente Napoletano"
(fonte Ansa).
A parte che lunedì 5 giugno in realtà sarà il 7 giugno, viene la voglia di chiedersi cosa mai avrà da dire questo figlio d’arte al Presidente Napolitano?
Forse a causa di questa storpiatura di cognome gli dirà : Pota, pota, Napoletano, terù.
Il nuovo astro nascente della politica leghista che, favorito dai legami di parentela con il suo illustre genitore Umberto, riveste un ruolo di assessore nella Regione Lombardia ed ha ottenuto un incarico di consulenza (??) per l’Expo di Milano 2015, con relativi stipendi faraonici, probabilmente utilizzerà l’opportunità di questo colloquio con il Presidente delle Repubblica Italiana per impratichirsi del cerimoniale , dato che, sempre per raccomandazioni paterne, è destinato a ricoprire tale carica istituzionale nella futura sognata e vagheggiata “ Repubblica di Padania” .
Molto bene, o peggio per loro se i leghisti non hanno di meglio da proporre, e tuttavia forse farebbero bene a consigliargli di imparare almeno a leggere bene le date sul calendario e a non storpiare i cognomi .
Non vorremmo che il futuro Presidente leghista della Padania, chiamato a pronunciarsi con urgenza su un problema invece di rimandarlo alle “calende greche”, regalasse ai suoi ministri un calendario scritto in greco oppure convocasse i suoi collaboratori in qualche località della Grecia dato che lui di tutto il discorso non ha capito altro che la parola urgenza ( perché di questa parola il significato ben lo comprende: urgenza di fare pipì, urgenza di evacuare, urgenza di soffiarsi il naso, urgenza di spendere i soldi tanto maldestramente guadagnati etc).
Perché se così sarà, forse faremmo tutti bene a lasciarlo lì per sempre nella località greca di cui sopra con il suo calendario greco in mano oltre che dire al suo illustre papà che invece di far fare carriera politica a un imbecille, era meglio se andava a pescare, che neanche i democristiani di una volta raccomandavano e facevano fare carriera a personaggi tanto mediocri.
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