5 aprile 2011

62.1) Lo scandalo non sta nelle sue barzellette idiote, ma che la gente le trovi divertenti.

Lo scandalo non sta nelle sue barzellette idiote, ma che la gente le trovi divertenti..


Ognuno di noi può raccontare barzellette.
Chi mai glielo vieta’?
C’è chi le sa raccontare bene e chi no.
C’è chi sa creare l’atmosfera di attesa nel finale della barzelletta, la”suspense”, e chi invece non si capisce perché si sia cimentato nell’impresa di voler raccontare a tutti i costi una barzelletta.

E poi c’è la scelta del momento e del luogo per raccontarle.
Una storiella comica anche ben raccontata durante un funerale fa venire il latte alle ginocchia.
Nessuno riderà, ed anzi tutti compatiranno la poca avvedutezza del narratore.
Invece una battuta comica durante una cena tra amici raccoglierà consensi e ilarità.

Così un barzelletta raccontata dal nostro Presidente del Consiglio nel corso di una riunione pubblica ufficiale in cui è richiesta una certa serietà di comportamento , di fronte ad un consesso di sindaci con la fascia tricolore al petto , è una cosa stonata già di per sé stessa, per la scelta del luogo e del tempo .
Se poi si tratta pure di una storiella grassa ed equivoca, che se l’avesse raccontata nostro figlio lo avremmo preso a schiaffi, capace di creare imbarazzo e sconcerto sulle capacità intellettuali del narratore, la cosa si fa ancora più imbarazzante.

Ma il vero scandalo, la cosa che più lascia sconcertati , visto che l’uomo in questione ci ha ormai abituati ad ogni genere di esternazioni nei modi e nei tempi più impensati, è stata la reazione dei suoi ascoltatori.

Chiunque di noi si sarebbe aspettato una reazione impacciata da parte dei sindaci all’ascolto, ed invece essi hanno dimostrato di gradire la battuta in questione ed hanno riso ed applaudito senza riserve.

Se il comportamento del Presidente è stato imbarazzante per noi tutti cittadini normali di questo strano Paese, la reazione di plauso dei sindaci ascoltatori è stata davvero scandalosa e fuori luogo, poiché la barzelletta era obiettivamente pessima e rivelatrice di una comicità grassa da adolescente un po’ ritardato, alla Alvaro Vitali dei bei tempi.

Gli applausi e i consensi che i nostri rappresentanti comunali hanno esternato al Presidente del Consiglio si spiegano solamente con l’ innato atavico servilismo per il quale , di fronte alle battute anche pessime dei potenti , conviene sempre ridere , osannare ed applaudire.

Non si sa mai.

Non ne vale la pena, ma se vuoi sapere il contenuto della barzelletta di Berlusconi leggi qui



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