16 aprile 2011

69.1) Razzisti dentro, ma cristiani all’apparenza o per interesse.

Un centinaio di tunisini tra quelli sbarcati recentemente a Lampedusa, in viaggio sotto scorta della polizia verso il Nord Italia o l’Europa, sono stati fatti scendere a Roma per una visita alla Città Eterna di cui avevano sempre sentito parlare.



La popolazione romana che li ha visti scendere dai pulmann si è allarmata e subito ha chiesto provvedimenti di restrizione alle autorità comunali.
“Qui ci sono i nostri figli che giocano nei parchi”, dicono le mamme spaventate.
“Non è possibile che queste persone siano fatte scendere nel nostro quartiere.
C’ è in pericolo la vita dei nostri figli.
Che ne sarà selle nostre ragazze in balia di questo centinaio di delinquenti?

Ecco qui il vero razzismo italiano che viene a galla , che viene sempre fuori nei confronti di chi è troppo debole per poter reagire.
La paura del diverso, la paura di persone che non conosciamo, anche se hanno l’età dei nostri figli , la paura di persone dagli usi diversi dai nostri, soprattutto la paura nei confronti di persone più povere e malandate di noi che subito noi etichettiamo come malintenzionate verso noi e i nostri averi.

Se fossero stati un centinaio di persone dalla pelle bianca, elegantemente vestiti all'occidentale,con orologi d'oro ai polsi, con borse o borsoni di Versace , ma soprattutto col bel portafoglione pieno bene in vista, siamo sicuri che le stesse mamme di cui sopra non si sarebbero allarmate per la virtù delle loro figlie.
Anzi.

Ma come è possibile che Roma, la città che attende per i prossimi giorni di maggio , per la beatificazione di Giovanni Paolo II milioni di pellegrini da tutto il mondo, con voluttà per le ricadute economiche che ne deriveranno per bar, alberghi, ostelli, ristoranti, guide turistiche , musei, ebbene, come è possibile che questa Roma abbia paura di un centinaio di migranti tunisini scortati dalla polizia che attraversano l’Italia in cerca di un posto dove vivere e lavorare che si fermano due giorni in città come turisti?

La Roma razzista ha fatto capolino nelle paure di questi cittadini romani che rifiutano di cercare anche solo di capire il dramma che stanno vivendo questo centinaio di persone dalla pelle scura, giunto da noi dopo aver attraversato il mare su barconi che affondavano ancora prima di essere calati in acqua.

Eppure queste donne, queste mamme , questi onesti cittadini romani così cristianamente disposti verso la presenza in città di cento tunisini, saranno certamente in prima fila a recitare preghiere,corone di rosari e giaculatorie in Piazza san Pietro, nei prossimi giorni di Pasqua e durante la santificazione del papa Woityla, anche se di cristianesimo e di carità verso il prossimo non hanno neppure la minima cognizione.

Razzisti dentro ma, vivendo a Roma, cristiani all’apparenza o per guadagnarci qualcosa...
Cioè brutta gente.




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