19 giugno 2011

111.1) Sul pratone di Pontida si è capito questo.

Sul pratone di Pontida si è capito questo.



Che siamo in mano a un gruppo di persone poco interessate al bene della Nazione.
Che la coalizione Berlusconi- Lega è la rovina d’Italia, perché mentre Berlusconi ha a cuore solo il suo portafoglio e il venir fuori dai suoi guai giudiziari, la Lega è un partito che  tutela gli interessi solo di una parte di cittadini ( artigiani, commercianti, allevatori agricoli e popolo delle partite Iva) e non dell’Italia intera.
Che ci stanno a fare lì dentro  e sul pratone tanti lavoratori dipendenti, tante casalinghe, e tanti pensionati che votano Lega pur sapendo che i loro problemi non saranno mai risolti da questo partito ?
La Lega guarda solo agli interessi delle sue categorie di riferimento e dei problemi degli altri si disinteressa.
Ad esempio, l'assurda decisione leghista di opporsi nei giorni scorsi ai decreti urgenti  riguardanti  i rifiuti di  Napoli,  ha fatto sì che non si possa intervenire  per spostare i rifiuti dalle strade e portarli anche al di fuori della provincia .
Eppure il bene di Napoli dovrebbe essere  interesse anche della Lega che, quale forza di governo, dovrebbe sentirsi preoccupata dei problemi dell'Italia intera e non solo della  parte di popolazion che la vota.
Tra l’altro, i dirigenti leghisti sono così poco intelligenti che non capiscono che il danno internazionale  d'immagine di Napoli si ripercuoterà inevitabilmente anche sul resto dell'Italia, Nord e Padania compresi.
Ma tant'è.

In tempi di crisi economica , e con la mannaia del declassamento dell’Italia a livello Grecia a causa del troppo elevato debito pubblico e della corruzione dilangante, come emerge dall’inchiesta sulla loggia P4, in quel di Pontida gli esponenti della Lega, dopo averci  appena fatto spendere 300 milioni di euro, con il mancato accorpamento in un’unica data delle elezioni amministrative e dei referendum, farneticano di ministeri al Nord, senza far comprendere al proprio elettorato quanto costerebbe spostare anche un singolo ministero.
Sul pratone di Pontida si è assistito una volta di più al pressappochismo  e alla faciloneria verbale di esponenti del governo  quali Bossi, Calderoli e Castelli che farneticavano di soldi da trovare immediatamente per fare la riforma fiscale a favore delle loro categorie di elettori, e di spostamenti di ministeri a Monza, quasi a punire Roma ladrona che a suo tempo aveva a sua volta  farneticato di spostare a Roma il Gran Premio automobilistico.
Ecco a questo siamo.
Tu mi vuoi togliere il Premio di Formula Uno, e io ti  tolgo quattro ministeri, così impari.
Siamo alla la politica delle ripicche.
E intanto l’Italia affonda.
Sul pratone di Pontida si è capito questo: che siamo governati da una manica di persone alle quali dei problemi dell’Italia non gliene frega niente.
Dio, Dio, in che mani siamo finiti!
E  pensare che questi qui ci governeranno per altri anni ancora,  purtroppo!



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1 commento:

  1. spero durino fino alla fine e facciano più danni possibili. solo così FORSE l'italiota imparerà la lezione

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