13 settembre 2011

156.1) Una storiella condominiale.

Una storiella condominiale.

Abito in un condominio formato da 4 villette a schiera con 20 famiglie in totale.
Le costruzioni si fronteggiano a due a due, con un vialetto di ingesso centrale, che termina con un cancello pedonale di entrata.
Ogni abitazione dispone di un proprio piccolo giardinetto recintato, a garantire la privacy di ogni nucleo familiare.
Davanti al piccolo cancello di entrata pedonale, oltre allo spazio dato dalla larghezza  del marciapiede,si crea anche  un vano di due metri quadrati .



Dunque, dovete sapere che da qualche tempo, e precisamente dal termine della scuola a giugno, in questo piccolo spazio di due metri quadrati oltre al marciapiede, si sono definitivamente installate quattro ragazzine con le loro bambole, le loro casette di Barbie e di Kelly, le loro raccolte di Puffi, le loro biciclettine, i loro monopattini e quant’altro loro serve per passare ore e ore a chiacchierare e giocare tra di loro.

E’ bello veramente, è bello vederle giocare. 
E’ bello assistere ai giochi dei bambini.
Immagini di altre parti del mondo ci mostrano invece bambini e adolescenti con in mano armi o fucili a imitazione di quanto vedono fare dagli adulti delle loro Nazioni purtroppo sempre o quasi in guerra.
Qui da noi, invece, grazie a Dio, i bimbi possono ancora trascorrere il loro tempo giocando e socializzando tra di loro.

Ma c’è un ma ...
La loro presenza fisica sul marciapiedi e davanti al cancellino d’ingresso al condominio, alla fine stanca e innervosisce gli inquilini  in quanto impedisce  il loro comodo ingresso .
Da adulti stressati e insofferenti quali siamo diventati, purtroppo ci può pure dar fastidio che i bimbi con i loro giochi occupino il già poco spazio che c’è per potere accedere alla nostra  abitazione.

E  io sono un tipo poco paziente  e poco incline a sopportare angherie, da chiunque esse provengano.
Così, in un giorno in cui le cose mi giravano particolarmente storte, vedendomi precluso il comodo accesso in casa mia, ho apostrofato le ragazzine in questo modo:
“- ma perché non andate a giocare nei vostri giardinetti, invece di star qui sull’ingresso condominiale?”.
Mal me ne incolse, perché non avevo ancora finito di parlare , che improvvisamente mi si materializzò davanti con fare minaccioso una delle mamme, e:
”-ma come si permette lei di rimproverare le nostre figlie? 
Abitando qui esse hanno gli stessi diritti che ha lei, e poi, che male le fanno? Che fastidio le possono mai dare delle bambine che giocano? 
Non si permetta mai più di rivolgersi con quel tono ai nostri figli. 
Impari l’educazione, impari!”- 
("Brutto vecchiaccio della malora", non lo disse, ma glielo si leggeva sulle labbra!)
Con la coda tra le gambe, chiesi immediatamente scusa, mi feci piccino piccino, estrassi di tasca le chiavi per aprire il cancellino d’ingresso al condominio, e attento a non calpestare nessuno dei giochi di quegli angioletti, riparai velocemente in casa mia, finalmente al sicuro.

L’avevo scampata bella.
Non c’è niente di più avvilente, secondo me, di una discussione o di un litigio tra persone che abitano nello stesso condominio e sono quindi obbligate a vedersi e frequentarsi per chissà quanti anni.
Una lite in condominio dura per sempre e.... una lite evitata in condominio è una pace salvata.

Ma poi, con calma, ripensandoci, mi resi conto che non avevo commesso nessuna ingiustizia, ma ero io stesso stato vittima di un’ingiustizia.
Mentalmente mi ripassai la scena di quanto accaduto e mi resi conto che avrei dovuto agire in ben altro modo.
Avrei dovuto, davanti alle ragazzine invadenti, apostrofarle con un tono di voce alto e forte, da persona autoritaria  che non ammette replica: 
“- Ragazzine, se andate a giocare nei vostri giardinetti anziché star qui sull’ingresso, vi do centomila euro a testa”-
Così avrei dovuto dire e imporre. 

Sono certo che allora, subito, mi si sarebbero materializzate davanti non una ma tutte quattro le mamme, che avrebbero a loro volta intimato, con voce forte che non ammette replica alle loro bimbe: 
“- Forza bambine, andate immediatamente a giocare nei vostri giardini”
E poi, rivolgendosi a me: 
“- E lei ci scusi per il fastidio che le hanno procurato. 
Vedrà che non capiterà più. 
Le nostre bimbe d’ora innanzi giocheranno nei loro giardini.
E, a proposito, quando possiamo passare ad incassare i centomila a testa?-”

Ah, la potenza dei soldi.
Ah, la potenza dell’euro.
E poi dicono che l'euro  è una moneta che si sta svalutando.
Avercene tante di monete così svalutate!
La pace condominiale sarebbe sempre assicurata.


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