Alcuni errori del governo Monti, ma c’è anche un evviva
Il governo Monti è per sua definizione e per la sua composizione un governo tecnico e quindi deve portare avanti dei principi generali, cioè validi per tutti e in ogni situazione.
Tassare le case e le proprietà immobiliari è uno di questi , e quindi chi le possiede in linea di principio, deve essere tassato.
Il Vaticano dice che i suoi immobili hanno un uso sociale (e questo è anche vero per molti di essi), ma qui si sta tassando la proprietà e non l’uso che ne viene fatto.
Allora, se proprio vogliamo trovare delle scuse per essere esentati dal pagamento della tassa, potremmo anche dire che chi sta pagando il mutuo della casa, fintanto che non ha finito di pagare le rate, non è il vero proprietario dell’immobile (che rimane la banca che ha concesso il mutuo e che nel caso peggiore farà pignorare l'immobile).Ma si fa finta di niente e conviene di più tassare quello che non è ancora proprietario.
Saranno poi nuovi governi, quelli successivi a questo che ha stabilito i principi generali, a considerare e stabilire caso per caso, le eccezioni per motivi politici e di convenienza sociale o per non scontentare il proprio elettorato di riferimento.
2°) errore - Un governo che tassa, piangendo, chi percepisce una pensione attorno ai mille euro netti al mese, e poi non sospende o non annulla le spese preventivate per l’acquisto di numerosi e costosissimi aerei , elicotteri e corazzate militari, non è credibile proprio nel principio di equità sociale cui dice di ispirarsi.
Con il ricavato di tali doverosi risparmi su spese militari perfettamente inutili, essendosi dichiarata l’Italia una Nazione che ripudia la guerra, si sarebbero potute esentare dalle tasse probabilmente le pensioni fino a duemila euro netti al mese, evitando così non solo le lacrime alla ministro Fornero, ma pure quelle dei pensionati più miseri.
3°) errore - Il governo precedente aveva fatto rientrare i capitali dall’estero da parte dei grandi evasori, multandoli solo per il 5% e garantendo loro una sorta di mancata tassazione futura.
Ora il governo Monti, ritenendo iniqua tale promessa, ha approvato un aggravio di tassa dell’ 1, 5% portando così la tassazione totale sui capitali rientrati al 6, 50%.
La tassazione rimane comunque iniqua se si valuta che i cittadini normali per ogni acquisto o spesa che fanno, vengono tassati con l’Iva di almeno il 20%.
Siccome il governo parla di equità come principio ispiratore del suo agire, avrebbe dovuto, a questi capitali rientrati, apportare un aggravio di tassa del 15%, uniformando il prelievo totale almeno all’Iva .
I soldi maggiormente introitati avrebbero potuto trovare destinazioni ben più degne che rimanere nel portafoglio dei ricchi evasori .
Certamente costoro avrebbero intentato cause milionarie e dall’esito incerto allo Stato , ma un governo di tecnici, svincolato dagli interessi della politica , avrebbe dovuto comunque stabilire il principio valido una volta per tutte che le tasse o si pagano o si va in galera.
4°) errore - IL governo dice che dal settembre 2012 potrebbe aumentare l’Iva di almeno due punti, portandola dall’attuale 21 al 23%.
Questo, per i tempi di stagnazione dei consumi che stiamo vivendo, è sicuramente un grave errore in quanto la gente verrà indotta a spendere sempre di meno, trovando sempre più caro il prezzo dei prodotti, ed è un errore che i nostri tecnici al governo, tutti emeriti professori , non avrebbero dovuto compiere.
Di aumentare l’Iva sarebbe stato capace perfino il governo Berlusconi- Lega , e difatti negli ultimi tempi lo aveva già parzialmente fatto.
Da degli studiosi di economia ci si aspettava qualcosa di meglio o qualche provvedimento un pò più più intelligente.
-Un evviva invece al governo per la promessa di istituire il reato penale per coloro che dal 1 gennaio 2012 evaderanno le tasse, a patto però di trovare pene alternative al carcere perché qui si rischia di mandare in galera metà della popolazione italiana e le carceri, ahimè, sono già strapiene.
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