9 dicembre 2011

193.1) Ho sognato di diventare un soldato

Un ragazzo disabile "down"  sta facendo uno stage  di alcuni mesi presso l'Associazione alla quale settimanalmente dedico, come volontario, qualche ora del mio tempo libero .
Egli  sta  imparando ad utilizzare il computer ed in modo particolare il programma di scrittura  Word , mentre Excel  per lui non ha ormai più alcun segreto.
L'altro giorno  mi ha lasciato  sulla scrivania presso la quale ci alterniamo,lui al mattino e io al pomeriggio,  la stampa di questa filastrocca, o tiritera o poesiola  infantile che a leggerla mi ha commosso.

Gli ho chiesto se l'avesse inventata  lui o se fosse  il ricordo di qualcosa  imparata  a scuola.
Mi ha detto che se l'era inventata lui  (ma io  non gli credo del tutto, perché mi sembra un furbacchione di quelli tosti)  ed essendomi   piaciuta gli ho chiesto di poterla inserire  in questo mio blog  perché non andasse disperso lo sforzo mnemonico di questo ragazzo dotato di fantasia come pochi. 

Forse piacerà anche a qualcuno di voi, miei cari  cinque lettori, e se invece questa poesiola  fosse un qualcosa di cui altri ha il copyright, costui  me lo precisi che gli verrà qui  su questo stesso blog  riconosciuto.

Ho sognato di diventare un soldato


Io ho sognato di diventare un soldato
E ho preso li mio scudo per proteggere Il mio cavallo
e con la mia mano destra
tenevo in mano la mia spada.
Alle mie spalle portavo il mio mantello rosso.





Io sono andato al castello
e c’era una strega
che aveva fatto mangiare una mela
e ho ucciso un drago.

Poi sono andato nel bosco
e ho visto un letto
e c’era una principessa sdraiata.
Mi sono avvicinato
e le ho dato il mio primo bacio d’amore
e lei si è svegliata
e ho visto gli occhi innamorati  della principessa.

Allora ho preso la sua mano con forza
e siamo andati al mio castello
e io ho scelto di sposarla
e le ho detto :
Io ti prometto di onorarti e di amarti
con la gioia del dolore del male e del bene
finche morte non ci separi.
Il nome del Padre del Figlio e dello Spirito santo
e alla fine del matrimonio ci siamo sposati
e siamo tornati al castello.

La realtà della nostra vita
l’ abbiamo vissuta nel nostro castello.
Poi  in una capanna  illuminata da una stella
ho avuto un figlio che
si chiama Re Emanuele Gesù.

Ed altri Re venuti da lontano
lo vennero a trovare 
ed allora io andai   in Egitto a fare il falegname,
e di me più niente si saprà
perchè smisi  così di fare il  soldato.




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