21 dicembre 2013

93.3) Il gioco d'azzardo e lo Stato che si cala le braghe

 Il gioco d'azzardo e lo Stato che si cala le braghe.


Da il Fatto quotidiano di Venerdì 20 Dicembre 2013 e da altre fonti ho ricavato queste notizie :

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Intorno al mondo dei giochi ruotano interessi immensi e non sempre confessabili. Quelli delle società concessionarie, ma anche dei partiti politici che sui giochi hanno scommesso molto. E poi, c’è la criminalità organizzata che vede nelle macchinette una nuova miniera d’oro.



È il 2005 quando il Gat (Gruppo Antifrodi Tecnologiche) della Finanza comincia a occuparsi delle sale giochi e risulta che da alcuni anni  decine di migliaia di slot machines non sono collegate alla rete della Finanza  che dovrebbe registrare le giocate.


Nel 2008 la Procura della Corte dei conti stabilisce un risarcimento allo Stato da parte dei concessionari delle slot e lo fissa in  in 98 miliardi di euro,  per non aver  esse collegato le macchine ai sistemi informatici del ministero. 
E’ certamente una cifra da capogiro. ma è comunque commisurata  agli immensi guadagni  illegalmente percepiti  e  dovuta al fatto che queste società appaltatrici dei giochi avevano operato per anni senza nessun controllo.



Il procedimento è ancora pendente, ma il governo lo vuole chiudere con una richiesta di  soli 700 milioni,  pari cioè a neanche l’uno per cento di quello che avrebbe dovuto entrare nelle casse statali.
 Una sorta di sanatoria vista  da più parti come l’ennesimo  favore  alle società che gestiscono l’azzardo ormai non solo legalizzato, ma addirittura parastatale, considerato che gran parte delle entrate arrivano da lì, e molte società sono  partecipate dallo Stato. 
Si può ormai dire che  l’insieme delle  società  che  sfruttano il gioco d’azzardo  è ormai diventato  la terza azienda italiana, dopo Finmeccanica e  Fiat.



 Queste le penali  attribuite  ad ognuna di esse:

31 miliardi e 390 milioni per la concessionaria Atlantis World; a  seguire Cogetech con 9 miliardi e 394 milioni; Snai con 8 miliardi e 176 milioni; Lottomatica con 7 miliardi e 690 milioni; Hbg con 7 miliardi e 82 milioni; Cirsa con 7 miliardi e 51 milioni; Codere con 6 miliardi e 853 milioni; Sisal con 4 miliardi e 459 milioni; Gmatica con 3 miliardi e 167 milioni ;e infine Gamenet con 2 miliardi e 873 milioni. 
In totale, 88 miliardi e 135 milioni.
Penali minori sono attribuite poi ad altre  concessionarie Gtech, Nts Network, Net win e Bplus( fino a raggiungere i 98 miliardi).

Nel corso dell’istruttoria  sono chiaramente emersi   contatti  di varia natura  tra alcune  di queste società con il mondo della politica  ed allora,  per la gioia di  tali concessionari,  il Consiglio di Stato in un parere dei giorni scorsi invita la Procura ad una “rimodulazione” delle penali al fine di renderle   infinitamente più indulgenti , perchè ci sarebbe il rischio di mettere in ginocchio un settore economico che certamente  ricava ricchezza dal gioco d’azzardo , cioè da una cosa moralmente deplorevole ma che tuttavia, in un’economia depressa come la nostra , ancora  è attivo  e contribuisce alle entrate statali.

Insomma. la penale dovrebbe  scendere a un centesimo dei  98 miliardi ipotizzati.(quindi 980 milioni).

Ed ecco  allora che nella legge di stabilità in via di approvazione al Parlamento  il governo ha deliberato  di chiudere il contenzioso  con una richiesta di soli  700 milioni,  quindi neanche l’uno per cento di quello che avrebbe dovuto entrare nelle casse statali.


A questo punto si può  fare  un  commento amaro: 
“Provi  un cittadino che è stato scoperto ad aver evaso  anche solo uno scontrino fiscale  a non pagare la penale.
 Altro che “rimodulazione”, per bene che gli vada   gli fanno qualche pignoramento”. 
Ed ancora, ma siamo davvero sicuri che  i concessionari che hanno incassato centinaia di miliardi  all'anno non siano in grado di pagare la penale? O non siamo di fronte anche stavolta a un furto di Stato legalizzato sulle spalle della povera gente e a favore dei   soliti  potenti e  dei loro amici?


Speriamo che la Procura non faccia passi indietro e ribadisca ,  alla faccia  del governo  e di tutte le lobby  che con la politica hanno  le mani in pasta, la richiesta   degli  oltre 90 miliardi di euro di penale  (pari ad almeno le ultime tre  leggi  finanziarie che noi italiani ci siamo dovuti  caricare sul groppone), da utilizzare per risanare chissà quante situazioni  di povertà, invece di lasciarli in tasca a chi di soldi  ne ha fatti a palate speculando sui sogni della povera gente . 



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