Il gioco d'azzardo e lo Stato che si cala le braghe.
Da il Fatto quotidiano di Venerdì 20 Dicembre 2013 e da altre fonti ho ricavato queste notizie :
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Intorno al mondo dei giochi
ruotano interessi immensi e non sempre confessabili. Quelli delle società
concessionarie, ma anche dei partiti politici che sui giochi hanno scommesso molto. E poi, c’è la criminalità organizzata che vede
nelle macchinette una nuova miniera d’oro.
È il 2005 quando il Gat
(Gruppo Antifrodi Tecnologiche) della Finanza comincia a occuparsi delle sale giochi e risulta che da alcuni anni decine
di migliaia di slot machines non sono collegate alla rete della Finanza che dovrebbe registrare le giocate.
Nel 2008 la Procura della Corte dei conti stabilisce un risarcimento allo Stato da parte
dei concessionari delle slot e lo fissa in in 98 miliardi di euro, per non aver esse collegato le macchine ai sistemi
informatici del ministero.
E’ certamente una cifra da capogiro. ma è comunque commisurata agli immensi guadagni illegalmente percepiti e dovuta al fatto che queste società appaltatrici dei giochi avevano operato per anni senza nessun controllo.
E’ certamente una cifra da capogiro. ma è comunque commisurata agli immensi guadagni illegalmente percepiti e dovuta al fatto che queste società appaltatrici dei giochi avevano operato per anni senza nessun controllo.
Il procedimento è ancora
pendente, ma il governo lo vuole chiudere con una richiesta di soli 700 milioni, pari cioè a neanche l’uno per cento di quello
che avrebbe dovuto entrare nelle casse statali.
Una sorta di sanatoria vista da più parti come l’ennesimo favore alle società che gestiscono l’azzardo ormai non solo legalizzato, ma addirittura parastatale, considerato che gran parte delle entrate arrivano da lì, e molte società sono partecipate dallo Stato.
Si può ormai dire che l’insieme delle società che sfruttano il gioco d’azzardo è ormai diventato la terza azienda italiana, dopo Finmeccanica e Fiat.
Una sorta di sanatoria vista da più parti come l’ennesimo favore alle società che gestiscono l’azzardo ormai non solo legalizzato, ma addirittura parastatale, considerato che gran parte delle entrate arrivano da lì, e molte società sono partecipate dallo Stato.
Si può ormai dire che l’insieme delle società che sfruttano il gioco d’azzardo è ormai diventato la terza azienda italiana, dopo Finmeccanica e Fiat.
Queste le penali attribuite
ad ognuna di esse:
31
miliardi e 390 milioni per la concessionaria Atlantis
World; a seguire Cogetech con 9 miliardi e 394 milioni; Snai con 8 miliardi e 176 milioni; Lottomatica con 7 miliardi e 690 milioni; Hbg con 7 miliardi e 82 milioni; Cirsa con 7 miliardi e 51 milioni; Codere con 6 miliardi e 853 milioni; Sisal con 4
miliardi e 459 milioni; Gmatica con 3
miliardi e 167 milioni ;e infine Gamenet con
2 miliardi e 873 milioni.
In totale, 88 miliardi e 135 milioni.
In totale, 88 miliardi e 135 milioni.
Penali
minori sono attribuite poi ad altre
concessionarie Gtech, Nts Network, Net win e Bplus( fino a raggiungere i
98 miliardi).
Nel corso dell’istruttoria sono chiaramente emersi contatti di varia natura tra alcune di queste società con il mondo della politica ed allora, per la gioia di tali concessionari, il Consiglio di Stato in un parere dei giorni
scorsi invita la Procura ad una “rimodulazione”
delle penali al fine di renderle infinitamente
più indulgenti , perchè ci sarebbe il rischio di mettere in
ginocchio un settore economico che certamente
ricava ricchezza dal
gioco d’azzardo , cioè da una cosa moralmente deplorevole ma che tuttavia, in un’economia
depressa come la nostra , ancora è attivo e
contribuisce alle entrate statali.
Insomma. la penale dovrebbe scendere a un centesimo dei 98 miliardi ipotizzati.(quindi 980 milioni).
Ed ecco allora che nella legge di stabilità in via di
approvazione al Parlamento il governo ha
deliberato di chiudere il contenzioso con una richiesta di soli 700 milioni, quindi neanche l’uno per cento di quello che
avrebbe dovuto entrare nelle casse statali.
A questo punto si
può fare un commento amaro:
“Provi un cittadino che è stato scoperto ad aver evaso anche solo uno scontrino fiscale a non pagare la penale.
Altro che “rimodulazione”, per bene che gli vada gli fanno qualche pignoramento”.
Ed ancora, ma siamo davvero sicuri che i concessionari che hanno incassato centinaia di miliardi all'anno non siano in grado di pagare la penale? O non siamo di fronte anche stavolta a un furto di Stato legalizzato sulle spalle della povera gente e a favore dei soliti potenti e dei loro amici?
“Provi un cittadino che è stato scoperto ad aver evaso anche solo uno scontrino fiscale a non pagare la penale.
Altro che “rimodulazione”, per bene che gli vada gli fanno qualche pignoramento”.
Ed ancora, ma siamo davvero sicuri che i concessionari che hanno incassato centinaia di miliardi all'anno non siano in grado di pagare la penale? O non siamo di fronte anche stavolta a un furto di Stato legalizzato sulle spalle della povera gente e a favore dei soliti potenti e dei loro amici?
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