L’amministratore delegato delle Ferrovie italiane, si lamenta col governo che gli vuole diminuire lo stipendio.
Ragazzi, dice, ricordatevi che in Italia nel 2012 ci sono stati 854 milioni di viaggi ferroviari, cioè di treni partiti e quindi io col mio stipendio di 875.000.000 lordi non ho fatto altro che ricevere 1 euro e qualche centesimo lordo per ogni treno in viaggio.
Vi sembra forse tanto?.
No, detto così, no, dicono i miei amici pendolari al bar, però noi riteniamo che sarebbe molto più giusto legare il tuo stipendio ai treni che arrivano in orario (che sono circa 25 al mese in tutta Italia) piuttosto che a quelli in partenza, perché, così facendo tu, caro amministratore delegato, ti daresti da fare un pò di più per cercare di far arrivare a una cifra decente il tuo stipendio di fine mese.
Il nostro buon caro Renzi, ha proposto di metterti in busta paga mille euro al mese per ognuno di quei famosi 25 treni in orario, ma noi pendolari riteniamo che da buon politico egli ti stia trattando con eccessiva liberalità per tenerti buono, mentre noi, dannati viaggiatori di Ferrovie obsolete e sporche, al massimo arriveremmo a darti 100 euro per ogni treno che arriva puntuale in stazione, così da garantirti una busta paga da 2500 euro al mese, che per te sarà poco, ma per quello che fai come impegno e tempo di lavoro impiegato, è comunque il doppio di quanto guadagniamo noi.
E smettila di lamentarli, e datti piuttosto da fare in modo che la tua busta paga, ( calcolata o col criterio di Renzi o col nostro), diventi per te foriera di guadagno, una volta tanto finalmente meritato.
Datti da fare per far arrivare in orario i tuoi treni, che ci guadagnerai anche in busta paga!
P.S:
E il criterio di premiare con un tot di stipendio solo le pratiche andate a buon fine, dovrebbe essere esteso ad ogni funzionario pubblico.
Ad esempio ai magistrati dovrebbe essere data una indennità solo per ogni processo che portano a termine, mentre per i politici solo ogni volta che partecipano alle sedute senza star lì a giocare col telefonino o con l’ipad ( che anzi per obbligo avranno dovuto lasciarlo nel guardaroba del Parlamento).
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