I tipi che
ragionano come il Salvini ragionano in questo modo:
«non sono io ad essere razzista, è lui che
è di un’altra razza!».
Per
simili persone non sono gli immigrati a vivere nell'emergenza, a dover
fuggire da realtà e e da modi di vivere che per la maggior parte di noi, per
fortuna, non sono neppure immaginabili.
Per loro l’’emergenza è diventata la nostra.
E' un continuo lamentarsi degli immigrati che invadono il
nostro Paese, che ci rubano il lavoro, che ci rubano la ricchezza, che ci
rubano la serenità del benessere che ci siamo conquistati.
Che ci rubano e basta.
Nessuna azione buona
essi mai potranno fare.
Ma queste persone che
ragionano così non sanno leggere la Storia, ( e neppure i giornali a quanto
pare, perché non di rado si leggono fatti di disgrazie evitate o di vicende
finite bene o di salvataggi andati a
buon fine grazie alla generosità di certi immigrati).
Bisogna sempre ricordarsi che il Novecento è stato il secolo della nostra emigrazione, con trenta
milioni di Italiani che hanno lasciato l’Italia chiedendo ospitalità all'estero, e in questo numero molto probabilmente ognuno di noi può contare anche dei propri antenati.
Perché allora erano i nostri nonni a dover
abbandonare la propria terra e la propria famiglia e a dover affrontare la diffidenza
e l’ostilità di una terra straniera nella speranza di un futuro migliore.
Ma molti di d noi ormai questi
ricordi se li sono lasciati alle spalle
e con essi anche quel senso di umana solidarietà e di speranza in una pacifica ospitalità che nutrivano gli italiani emigranti nei confronti degli abitanti dei Paesi in cui andavano a
stabilirsi.
Ed è certo che un personaggio politico o un movimento politico che non si ricordano di
questo e che quindi e non hanno memoria del
nostro passato non possono aspirare a
guidare il nostro futuro.
Allora alle prossime elezioni questo personaggio e questo movimento politico ricordiamoci di lasciarli da parte.
GRANDE SALVINI , nessuno e' razzista se stanno a casa loro .
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