Con tutto lo
spazio che c'era
è mai possibile che in
questa grande scalinata non si sia riusciti a ricavare uno scivolo per le
carrozzine dei meno fortunati di noi?
Il problema è
che a loro non ci si pensa.
Le loro esigenze
non sono le nostre.
Sono ultimi e
di loro chi si interessa?
Eppure le leggi contro le barriere architettoniche,
come
diceva il buon Manzoni,
in Italia ci sono, ma chi pon
mano ad esse?
Se c'è una scala da fare,
noi che abbiamo
le gambe sane, gli scalini li scendiamo.
Chi non ha le
gambe sane si faccia un bel giro,
rientri in
ospedale,
percorra trecento metri di corridoi interni,
prenda
un bell'ascensore grande grande dove le carrozzine ci stanno
comode,
e poi scenda di
due piani ,
percorra altri lunghi corridoi
e vedrà che arriva dentro la chiesa,
addirittura in
un bel posto privilegiato, proprio dinnanzi all'altare.
E che vogliono
di più?
Mica è colpa
nostra se sono disabili.
Accettino la
loro condizione e non rompano
con la richiesta di scivoli
tutti per loro,
che oltre tutto
danneggerebbero l'armonia
di questa maestosa scalinata,
progettata da una grande
firma dell'architettura mondiale.
Eh! dunque. Ognuno se ne stia al suo posto!
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