5 febbraio 2015

30.5) La nuova Chiesa nel nuovo ospedale di Bergamo



Con tutto lo spazio che c'era
è mai possibile che in questa grande scalinata non si sia riusciti a ricavare uno scivolo per le carrozzine dei meno fortunati di noi?

Il problema è che a loro non ci si pensa.
Le loro esigenze non sono le nostre.
Sono ultimi e  di loro chi si interessa?

Eppure le leggi contro le barriere architettoniche, 
come diceva il buon Manzoni,
in Italia ci sono, ma chi pon mano ad esse?

 Se c'è una scala da fare, 
noi che abbiamo le gambe sane, gli scalini li scendiamo.

Chi non ha le gambe sane  si faccia un bel giro,
 rientri in ospedale, 
percorra trecento metri di  corridoi interni, 
prenda un bell'ascensore  grande  grande dove le carrozzine ci stanno comode, 
e poi scenda di due piani , 
percorra altri lunghi corridoi 
e  vedrà che arriva  dentro la chiesa, 
addirittura in un bel posto privilegiato, proprio dinnanzi all'altare.

E che vogliono di più?
Mica è colpa nostra se  sono disabili.

Accettino la loro condizione e non rompano  
con la richiesta di scivoli   tutti per loro, 
che oltre tutto danneggerebbero l'armonia 
di questa maestosa scalinata, 
progettata da una grande firma dell'architettura mondiale.

Eh! dunque. Ognuno se ne stia al suo posto!




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