24 marzo 2015

61.5) Al mondo regnano dolore, fame, malattia e ingiustizie: E poi dicono che Dio ci vuole bene!




Al  mondo   regnano  dolore, fame, malattia e ingiustizie: E dicono che Dio ci vuole bene!
Chissà  allora se fosse il contrario.

Ogni tanto nel nostro gruppo di amici   nasce spontaneo il ragionamento sul fatto che   in questo mondo regnino il dolore, le ingiustizie, le guerre, le malattie , la fame e ci viene da chiederci come mai Dio permetta tutto questo.

Ogni tanto rivolgiamo la stessa domanda al nostro consigliere spirituale Frate Antonio da Bergamo e lui pazientemente,  anche se ci ha già risposto centinaia di altre volte,  ci fa ragionare così:

“- Sono certo che anche Voi come me siate convinti  che Dio è onnipotente e ben disposto nei confronti dell’umanità, eppure non sapete spiegarvi  la contraddizione tra il fatto che egli possa fare tutto e  tuttavia non intervenga ad impedire  il dolore, la fame, le malattie, le ingiustizie nel mondo.

Se Dio ci ama e ci può proteggere, perché non lo fa?

Vuol forse dire che Egli è onnipotente ma comunque indifferente, oppure  che è benevolente nei nostri confronti ma non ha il potere di aiutarci?

Le terribili tragedie che succedono nel mondo non  sembrano forse  essere la dimostrazione  che Dio non può essere nello stesso tempo  onnipotente e  benevolente?
Non dimostra forse questo limite l’incapacità di Dio di essere onnipotente?
Stiamo forse adorando un Dio  che ha dei limiti?”

Arrossendo  alcuni di noi  gli hanno  replicato:
”- No di certo, Frate Antonio. Noi non arriviamo a dire questo, però non comprendiamo questa reticenza di Dio nell'intervenire nelle faccende umane.”

“- Ok, ma ditemi una cosa- ha continuato il frate – se  qualcuno di voi avesse un figlio di otto anni……gli vorrebbe bene oppure no?
Certamente che  gli vorrebbe bene,  e certamente  farebbe il possibile  per risparmiargli qualsiasi dolore nella vita.

Eppure… lo lascerebbe andare  in giro da solo con lo skate board?
Beh. Direi di si, lo lascereste andare in giro sullo skate board, ma gli raccomandereste di essere prudente e di stare attento.

Quindi, come padri, gli dareste alcuni buoni consigli e poi lo lascereste libero di commettere i propri errori.
Non gli correreste dietro all'infinito  per proteggerlo  costantemente, è questo che voglio dire. 
Ma se però vostro figlio cadesse e si sbucciasse un ginocchio?
Ebbene, direste,  se lo è cercato e così imparerà a stare più attento: noi lo avevamo avvertito.

Così facendo però voi  mi state dicendo che,  pur avendo il potere di intervenire  e di prevenire il dolore di vostro figlio, avete scelto di dimostrargli il vostro amore lasciandolo libero di imparare da solo la lezione.
Perché il dolore  aiuta a crescere, e così fa Dio nei nostri confronti. “

E bravo il nostro amico frate Antonio. 
Per oggi  abbiamo capito, ma tu stai in guardia perché chissà quante altre volte  torneremo  a disturbarti  per  avere da  te  altre spiegazioni su un argomento così delicato e dibattuto.


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