Il quorum è una regola che rende "non equo" il referendum del 17 aprile, data in cui si andrà a votare per abolire o meno la legge sulle trivellazioni di petrolio nei mari italiani.
Il governo, che non vuole l'abolizione della legge che autorizza gli scavi nel mare , punta proprio sul vantaggio derivante da questa regola che rende sporco il gioco referendario e sulla previsione che sia una bella domenica di sole e che gli italiani se ne vadano quindi in vacanza.
Dal suo punto di vista ha ragione perché i referendum abrogativi di una legge sono delle mezze truffe, in quanto sono sbilanciati a favore del mantenimento in essere della legge oggetto del referendum.
Il raggiungimento del quorum dei votanti è' una norma che favorisce il banco, come nei Casinò.
E come nei Casinò il gioco non è equo, così anche nei referendum abrogativi avviene che qualcuno sia di diritto più avvantaggiato degli altri.
Per fortuna, molti di noi, e forse sempre di più, sono per l'abolizione dei Casinò e prima o poi ce la faremo.
Nei referendum abrogativi il dover raggiungere il quorum è una regola sleale.
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Infatti: una legge
viene abrogata in 1 solo caso
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1) se i SI raggiungono la maggioranza,
e viene invece confermata in 2 casi
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1) se vincono i
No
2) oppure se
non si raggiunge il quorum dei votanti
Chi vuole
togliere di mezzo la legge ha
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una sola possibilità: votare Si
Chi vuole che rimanga in vigore ha
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due possibilità: non andare a
votare
o votare No.
Quindi il quorum
non è equo.
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Il quorum
è una mezza truffa .
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E’ troppo
sbilanciato a favore del NO.
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Il referendum che si farà in ottobre sulle
riforme costituzionali invece è più equo perché non è previsto il quorum.
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Chi vorrà
approvare le riforme volute da Renzi voterà SI.
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Chi non le vorrà approvare voterà NO
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Chi se ne
starà a casa non inciderà ne sul SI ne sul NO.
Semplicemente la cosa non lo ha interessato , non ha partecipato ed è disposto ad accettare il risultato di chi ha votato. |
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