C’è un criminale che
ha ucciso cinque anni fa 77 persone tra studenti e professori in un campus universitario norvegese.
Lo hanno condannato a 23 anni di reclusione e messo in una
cella di 31 metri quadri, con
riscaldamento, televisore, libri, computer, bagno e doccia personali, pasti caldi e abbondanti a buffet, e medico sempre a disposizione al minimo
starnuto.
Ah! dimenticanza delle
dimenticanze : annessa alla cella c’è
pure una piccola palestra personale dotata di ogni attrezzo di body building per le attività fisiche del detenuto.
Insomma una vita comoda che qualsiasi pensionato italiano vorrebbe avere a disposizione.
Eppure il delinquente norvegese si è lamentato con le
autorità, dichiarando che il trattamento
carcerario che sta subendo è disumano e,
non ci credereste, ma porco cane, in Norvegia ha trovato un giudice che gli ha
dato ragione e gli ha fatto vincere la
causa contro il governo, facendogli ottenere pure un risarcimento di 35 mila
euro, che egli probabilmente spenderà
per farsi portare in cella, ad ogni pasto, delle bottiglie di champagne di
marca o delle porzioni di caviale.
Sembra quasi che la Norvegia sia su Marte, invece cha a due
ore d’aereo da qui, tanto è diverso il modo di concepire la giustizia .
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