5 maggio 2016

50.16) Due pensieri religiosi.


Due pensieri religiosi.
Oggi mi sento in vena di cose spirituali.


1) Il Peccato originale
In parole povere il peccato originale io lo concepisco così:

Dunque, siamo agli inizi della creazione e Dio ha deciso  nel sesto giorno  di creare l’uomo “  a propria immagine e somiglianza”.
Dio è essenzialmente amore,  e quindi l’ essere umano, essendo creato a  Sua immagine  e somiglianza,  avrebbe dovuto  essere   un  qualcosa  pieno di amore per il resto della creazione.

A questo punto però,  agli occhi di Adamo ed Eva,  Dio commette  un errore fatale : dice loro  cioè   che possono  fare questo e quello, tutto quello che a loro pare,  ma ha l'ardire   di comunicare loro anche una piccola, piccolissima e insignificante proibizione:
Essi non potranno mangiare i frutti di un singolo albero, mentre possono  invece cibarsi  di tutti i frutti degli altri  miliardi e miliardi di alberi che crescono nell'Eden.

Di fronte a questa proibizione  scatta nei due un odioso pensiero.
 Essi  fanno questo semplice ragionamento:  ma come, se noi siamo  simili a Lui, che diritto ha  Egli  di proibirci  di fare  qualcosa che noi  potremmo desiderare di fare?

E’ scattato cioè in loro il peccato di superbia,  che è il peccato più grande che  in quella situazione e in quel contesto paradisiaco  essi potevano commettere.

Infatti la superbia è l’ avere uno smisurato amore per sé stessi,   è il credersi superiori agli altri,  e purtroppo  questo  sentimento  azzera l’amore per il prossimo   e addirittura  impedisce che vi possa essere amore per gli altri, cioè per il resto della creazione.

Essendo la creazione  frutto di un atto d’amore di Dio,   è ovvio che  l’ atto di  superbia dei due, ( che invece hanno guardato  solo al proprio odioso egoismo  azzerando e spegnendo  in sé  quel fuoco d’amore  per il creato  che pure  era stato immesso in loro data la somiglianza col loro Creatore) , abbia  stabilito  un grande contrasto con Dio che  ha proprio  nell'amore  la  sua più alta  definizione.

Da qui  l’allontanamento  dei due dal Paradiso terrestre  e  il ridimensionamento  della natura umana, affinché gli uomini non abbiano mai più  a dimenticarsi di essere, è vero,  somiglianti a Dio, ma pur sempre  sue creature.
E il credersi pavoni quando si è solo  pulcini neri, è cosa  stupida e sciocca.



2) Dio è  lassù e noi quaggiù.
Uno scrittore ci ha  lasciato questa frase:
“ Molta gente semplice immagina Dio lassù e noi quaggiù”.

Questa frase però non è vera, perché non è così, perché Dio e l’uomo sono una cosa sola.

Ognuno di noi può dire ( senza peccare di presunzione o di  superbia) :  ” Dio e io siamo una sola cosa”, e lo si può dimostrare.

 Infatti l’uomo è composto di natura umana e natura divina, perché  è un insieme di  corpo e anima.
 Così come lo fu  Gesù Cristo  che   fu generato dal Padre per quanto riguarda la sua divinità, ma fu successivamente   partorito secondo l’umanità  da Maria Vergine, la quale è diventata perciò Madre di Dio quando costui decise di voler  assumere forme, carne e sembianze  umane.

Quindi,  come Cristo è  in contemporanea  vero Dio e vero uomo avendo in sé le due nature, quella umana e quella divina fuse in un’unica  persona, così ogni uomo avendo in sé qualcosa di  umano ( il corpo)  e  di divino ( l’anima, cioè  l’intelligenza e la volontà)  può dire    che “Dio e noi siamo una cosa sola”.
E  allora non è che possiamo scinderci in due,  affermando che come Dio siamo lassù e come uomini invece quaggiù.

Siamo una cosa sola, e dobbiamo  cercare di vivere al meglio in amore e armonia i giorni che ci sono concessi,   facendo di tutto perché questo abitare quaggiù in terra sia  bello come se vivessimo lassù. 


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