Due pensieri religiosi.
Oggi mi sento in vena di cose spirituali.
1) Il Peccato originale
In parole povere il peccato originale io lo concepisco così:
Dunque, siamo agli inizi della creazione e Dio ha deciso nel sesto giorno di creare l’uomo “ a propria immagine e somiglianza”.
Dio è essenzialmente amore, e quindi l’ essere umano, essendo creato a Sua immagine
e somiglianza, avrebbe dovuto essere
un
qualcosa pieno di amore per il resto
della creazione.
A questo punto però, agli
occhi di Adamo ed Eva, Dio commette un errore fatale : dice loro cioè che possono
fare questo e quello, tutto quello che a loro pare, ma ha l'ardire di comunicare loro anche una piccola,
piccolissima e insignificante proibizione:
Essi non potranno mangiare i frutti di un singolo albero, mentre possono invece cibarsi di tutti i frutti degli altri miliardi e miliardi di alberi che crescono nell'Eden.
Di fronte a questa proibizione scatta nei due un odioso pensiero.
Essi fanno questo semplice ragionamento: ma come, se noi siamo simili a Lui, che diritto ha Egli
di proibirci di fare qualcosa che noi potremmo desiderare di fare?
E’ scattato cioè in loro il peccato di superbia, che è il peccato più grande che in quella situazione e in quel contesto paradisiaco
essi potevano commettere.
Infatti la superbia è l’ avere uno smisurato amore per sé stessi,
è il credersi superiori agli altri, e purtroppo questo sentimento azzera l’amore per il prossimo e addirittura
impedisce che vi possa essere amore per gli
altri, cioè per il resto della creazione.
Essendo la creazione
frutto di un atto d’amore di Dio, è ovvio che
l’ atto di superbia dei due, ( che invece hanno guardato solo al proprio odioso egoismo azzerando e spegnendo in sé quel fuoco d’amore per il creato
che pure era stato immesso in
loro data la somiglianza col loro Creatore) ,
abbia stabilito un grande contrasto con Dio che ha proprio nell'amore la sua più alta definizione.
Da qui l’allontanamento
dei due dal Paradiso terrestre e il
ridimensionamento della natura umana, affinché gli uomini non abbiano mai più a dimenticarsi di
essere, è vero, somiglianti a Dio, ma pur
sempre sue creature.
E il credersi pavoni quando si è solo pulcini neri, è cosa stupida e sciocca.
2) Dio è lassù e noi quaggiù.
Uno scrittore ci ha
lasciato questa frase:
“ Molta gente semplice immagina Dio lassù e noi quaggiù”.
Questa frase però non è vera, perché non è così, perché Dio
e l’uomo sono una cosa sola.
Ognuno di noi può dire ( senza peccare di presunzione o di superbia) : ” Dio e io siamo una sola cosa”, e
lo si può dimostrare.
Infatti l’uomo è
composto di natura umana e natura divina, perché è un insieme di corpo e anima.
Così come lo fu Gesù Cristo che fu
generato dal Padre per quanto riguarda la sua divinità, ma fu successivamente partorito secondo l’umanità da Maria Vergine, la quale è diventata perciò
Madre di Dio quando costui decise di voler assumere forme, carne e sembianze umane.
Quindi, come Cristo è in contemporanea vero Dio e vero uomo avendo in sé le
due nature, quella umana e quella divina fuse in un’unica persona, così ogni uomo avendo in sé qualcosa
di umano ( il corpo) e di divino (
l’anima, cioè l’intelligenza e la
volontà) può dire che “Dio e noi siamo una cosa sola”.
E allora non è che possiamo scinderci in due, affermando che come Dio siamo lassù e come
uomini invece quaggiù.
Siamo una cosa sola, e dobbiamo cercare di vivere al meglio in amore e
armonia i giorni che ci sono concessi, facendo di tutto perché questo abitare quaggiù in terra sia bello come se vivessimo
lassù.
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