20 gennaio 2019

Parole ……….impresentabili . (chissà perché)





Parole ……….impresentabili . (chissà perché)







1) una di queste parole è “ razza” che alcuni vogliono sostituire con “etnia”
Io non capisco tutto questo accanimento contro la parola razza, perché essa mi serviva per riconoscere gli idioti al primo colpo. D’ora innanzi non potrò più dire “ razza di un imbecille” , ma “ etnia di un imbecille” Inoltre sostenere che le razze non esistono è una sciocchezza, destinata ad alimentare il razzismo proprio per la sua stupidità.
Invece di voler abolire la parola “razza” sarebbe molto più semplice affermare sempre e con forza e in ogni luogo che tutte le razze e i tipi umani (siano essi di pelle bianca, gialla, rossa, nera, verde o blu) sono uguali tra loro perché portatori dei medesimi universali diritti.

2) Un’altra è il cambio di senso della parola “negro”, diventata dispregiativa in italiano.

In origine essa indicava un individuo probabilmente proveniente dal Niger (cioè dall’Africa sub sahariana) e indicava un persona di pelle nera.
Poi arrivò Berlusconi e inventò la parola “abbronzato”, ritenendo che nessuno si sarebbe mai offeso se gli dici che è abbronzato. 
Ma oggi si preferisce dire “nero”perché si crede erroneamente che se ti rivolgi a un Africano col termine di negro tu gli vuoi far capire che lo ritieni portatore di una dignità sociale inferiore alla tua ( col rischio che magari poi quello si offende e ti mena).


3) Molti anni fa una certa categoria di persone veniva definita dal dire comune e senza nessuna intenzione di offendere “ poveri infelici”.

Poi a qualcuno sembrò offensivo e fu coniato il termine “ handicappato”.
Poi anche quello sembrò offensivo e si passò a “inabile”, poi a “ disabile”, poi a “diversamente abile”, e poi?
Forse non è finita qui . Aspettiamo pazientemente di vedere cosa verrà coniato in futuro.


4) Nel futuro prossimo probabilmente sarà vietato l’uso della parola ” migrante” per indicare una persona che abbandona per vari motivi la sua Patria di origine per cercare di stabilirsi in un’altra nazione in cerca di libertà , fortuna o benessere economico.



In Italia alcuni, già da adesso, vorrebbero sostituirla con la parola “ risorsa”, perché si parla di esseri umani disposti al sottoproletariato , a vivere in case fatiscenti, a fare turni lavorativi da bestie con paghe da fame, utilizzati da un certo mondo sub -industriale privo di scrupoli per sostituire in tutto e per tutto il ceto lavorativo italiano troppo ben abituato secondo loro a paghe troppo alte, a non fare più certi lavori, alle comodità e al divano di casa.
Per altri invece la parola migrante è sinonimo di delinquenza, di malaffare , di prostituzione e di spaccio di droga, e vorrebbero vietarne lo sbarco in Italia, per il nostro quieto vivere.
Insomma sui migranti non c’è identità di vedute, ma sul loro sfruttamento invece si.

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