1 febbraio 2019

Sulla vicenda e lo sbarco della Sea Watch non ce l’ hanno raccontata giusta.



Sulla vicenda e lo sbarco della Sea Watch non ce l’ hanno raccontata giusta.

Ci sono  47 persone trattenute a bordo della nave ong  per diversi giorni nella rada di Siracusa, senza permettere il loro sbarco.
 Poverini, eppure   hanno subito tutti dal primo all’ultimo  delle torture in Libia.
Bisogna assolutamente farli sbarcare.
 Hanno tutti  emergenze psicologiche, psicofisiche e sanitarie. (incluso il pericolo della saturazione dei cessi della nave).
E va bene. Il governo  ha ceduto .
 Fateli  finalmente sbarcare  ma non a Siracusa dove non ci sono strutture adatte per accoglierli,  bensì   a Catania dove siamo più organizzati.
Partite immediatamente e  dirigetevi là.

La vicenda pare destinata al solito  lieto fine italico  quando, a  questo punto,  avviene  il  colpo di scena: il comandante della Sea Watch 3  chiede  di poter partire più tardi  perché a bordo c’è un verricello rotto  e poi bisogna anche far riposare l’equipaggio.

Ma come, non avevano una fretta dannata di  farli sbarcare? Non ci avevano raccontato ch ogni minuto in più a bordo segnava una cicatrice indelebile nella psiche degli sventurati a bordo?

E ciò nonostante, il comandante  pretende di far  loro trascorrere a bordo un’altra notte  “per far riposare l’equipaggio”?
  E che aveva fatto l’equipaggio nei sei giorni davanti a Siracusa, se non riposare?
Tra  l’altro,  se il comandante e l’equipaggio avessero ritardato la partenza da Siracusa, e quindi lo sbarco a Catania, e quindi la “ liberazione degli ostaggi a bordo”, per un motivo futile come il riposarsi dopo sei giorni di riposo forzato in rada,  non si sarebbero macchiati anche loro, del delitto di cui è accusato il ministro Salvini,  cioè di sequestro di persona?

Ed ecco che si  arriva finalmente allo sbarco a Catania.
Uno si aspetterebbe  di veder scendere persone macilente,   denutrite, piene di cicatrici e  male in arnese.
 Ci si aspetterebbe di vedere  braccia ingessate,  e grucce e stampelle  e cose simili.
Invece chi  ti vedi scendere dalla nave?  Giovanotti palestrati  che  ancora  prima di scendere , a bordo   si fanno  vicendevolmente dei video sull'accoglienza, e sullo sbarco.

 Come mai gente che è stata torturata,  violentata, brutalizzata e percossa per almeno tre anni nei campi libici,   come ha detto qualche nostro  personaggio politico , possa essere in possesso di cellulari  di ultima generazione e costosissimi, è un altro dei misteri che  la dice lunga sul come qualcuno non ce la stia raccontando giusta.

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