26 agosto 2008

4) due parole sull' Islamismo

L’islam è violenza?

L’Islam è la religione più diffusa nel mondo, ancora più del cristianesimo (un miliardo e trecento milioni di fedeli contro un miliardo e cento milioni).
Molti di noi, in Occidente, a causa del poco che sappiamo su questa religione, siamo convinti che l’Islamismo sia una religione che predica anche la violenza.
Questo, tuttavia, non è vero e va sfatato.

Il termine Islam significa “ sottomissione a Dio (Allah)” e ogni musulmano deve sottostare alla legge di Allah, manifestata attraverso i tutti i profeti riconosciuti, da Adamo fino a Cristo, e per ultimo al Profeta Maometto.

Questa legge divina impone non la violenza, ma l’amore tra tutte le persone a qualsiasi religione esse appartengano, il rispetto, l’aiuto vicendevole etc.
In pratica insegna lo stesso comandamento cristiano,” Ama Dio e ama il prossimo come te stesso”.

Gli insegnamenti che Maometto ha ricevuto da Allah, sono stati raccolti nel Sacro Corano, così come per i cristiani gli insegnamenti di Gesù sono raccolti nei Vangeli, negli Atti degli Apostoli e nell'Apocalisse.
Il Corano insegna “la diritta via”, cioè il vivere secondo le leggi di Allah, che indicano il dovere di operare il bene, fare la carità, non commettere peccati, aiutare i più deboli, difenderli contro le ingiustizie.

Per far si che l’uomo sia sempre con la mente rivolta al suo Dio, Maometto ha stabilito cinque momenti obbligatori per le preghiere giornaliere: mattino, mezzogiorno, pomeriggio, tramonto e sera.
Questo poco spazio temporale tra una preghiera e l’altra, dovrebbe fare in modo che il fedele islamico non abbia il tempo per peccare, e qualora fosse soggetto a tentazione, l’imminenza della prossima preghiera dovrebbe dargli la forza per resistere.

Anche i musulmani credono nell’Inferno e nel Paradiso.
Dice il Corano:” Se chiedete perdono al vostro Signore e tornate a Lui pentiti, Egli vi darà piena soddisfazione in questa vita fino al termine prescritto, e darà ad ogni meritevole il merito suo. 
Se invece Gli volgerete le spalle, temo per voi il castigo nel gran giorno”.
“In verità il tuo Signore (Allah) è sollecito nel castigo ma sa anche perdonare con infinita misericordia”.
“Invocate il vostro Signore umilmente e in segreto. Egli non ama i trasgressori” 
“Non spargete la corruzione sulla terra. Invocatelo con timore e desiderio. La misericordia di Allah è vicina a coloro che fanno il bene”.
Praticamente sono gli stessi insegnamenti portati avanti da Gesù, il quale viene riconosciuto dai musulmani non come Figlio di Dio, ma come un Profeta, inferiore solo a Maometto.

Il Corano, è un insieme di norme religiose e di comportamenti di vita.
Infatti elenca alcune cose lecite ed altre che non si possono fare, dilungandosi in modo molto dettagliato sul modo di vestire, sull’alimentazione pura ed impura, sulle norme sessuali e matrimoniali, sul dovere di pagare le tasse, sulle norme ereditarie, etc.

“Ecco quello che vi comando : Non avvicinatevi , se non per il meglio, ai beni dell’orfano; riempite la misura e date il peso con giustizia; non imponete a nessuno oltre le sue possibilità; quando parlate siate giusti, anche se è coinvolto un parente;…”
“In verità questa è la mia “Retta via”, seguitela.”

L’islamismo è quindi una religione che predica il bene.
Come mai molti di noi sono convinti che invece sia una religione che predica la violenza?
Una differenza sostanziale con la nostra religione cristiana, è che l’Islam chiede ai propri seguaci di lottare per la causa di Allah,  darsi da fare cioè per estendere la parola di Dio per il mondo.
Questa parola “lottare”, "darsi da fare"  ( “jihad”), è purtroppo interpretata da alcuni fanatici come sforzo militare, come obbligo di combattere per la difesa e la diffusione della religione.

Ogni religione ha i sui seguaci tiepidi (che seguono solo alcune norme che fanno comodo a loro), i seguaci praticanti e i seguaci fanatici. Questi ultimi credono in un dio cattivo, pronto solo a castigare e punire chi non osserva anche un solo precetto,e con le loro interpretazioni della legge divina ci rendono la vita impossibile, e queste persone fanatiche esistono anche nel cristianesimo e nell'l’ebraismo.
Chi di noi non ha mai visto quegli ebrei vestiti di nero, col cappello piatto in testa, che si inginocchiano davanti al muro del pianto lacrimando come agnellini, recitando a memoria i versetti della Bibbia e giurando di non lasciar prevalere il male nella loro nazione?
Essi sono un problema persino per lo Stato di Israele.

Chi di noi non conosce qualcuno che rimpiange la Messa in latino, le preghiere biascicate senza comprendere quello che si diceva, i "bei tempi" in cui la Chiesa negava il funerale ai divorziati e ai suicidi, e se per caso ti lavavi i denti al mattino della domenica e qualche goccia d'acqua ti scivolava in gola poi non potevi accostarti alla comunione?
I "bei tempi" in cui al venerdì non si poteva mangiare la carne, ma ci si poteva però ingozzare con dei bei pranzi succulenti a base di pesce?

Tutte queste persone in fondo sono dei fanatici religiosi, che confondono il messaggio religioso con le esteriorità e perciò non dobbiamo meravigliarci che anche la religione islamica abbia i suoi seguaci fanatici.
Il problema è che questi fanatismi vengono finanziati, guidati, armati e fatti propri da personaggi ricchissimi e senza scrupoli, assetati di adulazione e avidi di potere, che non esitano a manipolare le menti dei loro seguaci, insegnando loro false interpretazioni dell’Islamismo e incitandoli a compiere stragi di infedeli, colpevoli solo di non credere nel loro Dio Allah.
Si dice che se Bin Laden avesse utilizzato le sue immense ricchezze , il suo carisma e i suoi seguaci per costruire ospedali, scuole, industrie invece di comprare armi e seminare odio e terrore,  sarebbe stato  l’uomo più amato e venerato nel mondo.

Ma l’interpretazione fanatica dell’Islamismo diffusa da Bin Laden, non è certo la religione predicata da Maometto che riconosce in Allah il Dio buono e misericordioso, capace di grandi imprese e di grandi perdoni.

L’Islamismo diventerà una grande religione di pace, come in effetti è, se tutti noi elimineremo  alla radice tutte quelle ragioni che inducono, sulla faccia della terra, migliaia di disgraziati, di sfruttati, di disperati a farsi saltare in aria o a simpatizzare con le centrali terroristiche.

Togliamo dal mondo lo sfruttamento e le ingiustizie, e che ognuno sia libero di credere nel Dio che vuole, perché Dio o Allah o Jahvè, o comunque lo si chiami, ha creato l’uomo per farne un essere felice, pur nelle difficoltà e nella fatica quotidiane.

Di certo, se Dio (comunque lo si chiami) volesse il nostro male e volesse distruggere la nostra vita, non avrebbe bisogno di utilizzare fanatici o terroristi, ma con  un Suo solo batter di ciglia potrebbe porre  fine al pianeta Terra.
E speriamo che ciò succeda il più in là possibile.




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