Qualcuno ha scritto che
La preghiera è un picchiare i pugni sulla porta di chi può guarirci, salvarci, accarezzarci.
Accarezzarci?
Ho sempre trovato umanamente logico che ci si rivolga a Dio per chiedere un aiuto, una grazia, una guarigione, un allontanamento dal pericolo.
Così come trovo giusto rivolgersi a Lui per ringraziarlo per quanto di bello ci capita nella vita, per la salute, per le amicizie, per il benessere fisico e morale che ci viene concesso.
Mai però avrei sospettato che posso rivolgermi a Dio, picchiando i pugni alla sua porta, per ottenere da lui una carezza.
Questo fatto mi sconvolge: sto bussando Signore, rispondimi dunque Dio, fatti sentire, dammi ascolto, guardami, non ti chiedo grandi cose: oggi voglio da te solo una carezza! voglio essere accarezzato da te!
E come sono le carezze di Dio?
Qualcuno le ha mai provate?
Chissà come sono belle le carezze di Dio.
Saranno come un vento che ti soffia dentro, oppure come una schiarita improvvisa della mente che ti fa intravedere il cielo.
Credo che la visione di un alba, di un azzurro limpido, di un bel tramonto, di un paesaggio montano, siano le carezze di Dio sulla nostra anima.
Così come è una carezza di Dio un’amicizia solida, un amore duraturo, una vita serena, un carattere tollerante.
E' Dio che ti accarezza quando puoi stare in giardino in un'afosa giornata d'agosto, con un libro in mano,e sentire cinguettare attorno a te i passerotti e vedere le rondini volare in cielo.
Il poter alzarsi al mattino e intuire che oggi sarà una giornata serena e senza stress per te e per i tuoi familiari.
Chissà quante altre carezze Dio riversa su di noi, povera umanità in perenne rincorsa del piacere e devastata da mille ingiustizie.
Siamo tanto distratti che neppure riusciamo a coglierle.
Voglio riceverne ancora, sempre, di carezze da parte tua, e perciò non meravigliarti, o Dio, se mi sentirai picchiare spesso i pugni alla tua porta: di carezze ho bisogno, di carezze abbiamo bisogno noi uomini.
Accarezzaci, dai!
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