9 novembre 2008

76) Eureka! Ho trovato un “made in Italy”.




Eureka! Ho trovato un “made in Italy”.

Da qualche mese, essendo diventato nonno di un nipotino, quando vado al supermercato ho preso l’abitudine di curiosare anche nel reparto dei prodotti per neonati.
Ho notato che non esiste più niente per i nostri bimbi di prodotto in Italia.
Le marche sono italiane, ma l’etichetta riporta inesorabilmente “made in China, in India, in Korea“.


Omogeneizzati prodotti in Cina, succhiotti del Vietnam, giocattoli dell’India, tutine coreane, per non parlare delle carrozzine e dei passeggini. fabbricati chissà dove.

Siccome siamo giustamente preoccupati che forse questi prodotti non rispettino esattamente tutte le regole igienico sanitarie vigenti in Europa, io osservo con attenzione le etichette e grande è stata la mia sorpresa allorchè ho scoperto su una bavaglina il marchio “made in Italy”.
Ne ho prese tre di quelle bavagline, non si sa mai, che il mio acquisto serva a dare un po’ di lavoro agli italiani.

Oggi ho letto sul giornale la notizia che quella ditta ha dichiarato lo stato di crisi aziendale, e ha messo in cassa integrazione i suoi 240 operai.
Che tristezza!
Almeno il mio nipotino attuale ha avuto in dote una bavaglina italiana (anzi tre), quelli che verranno si dovranno accontentare di prodotti cinesi, koreani, vietnamiti, indiani.
Niente di male: diventeranno grandi anche loro.
Ma vuoi mettere, la differenza con il “ made in Italy”!



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