16 gennaio 2009

127) Il giornalismo del trio Fede, Feltri, Giordano: poca verità, tanta denigrazione.






Il giornalismo del trio Fede, Feltri, Giordano: poca verità, tanta denigrazione.
The trio's journalism Fede, Feltri, Gordano: little truth, so much denigration.

Emilio Fede dirige il Tg4.
Vittorio Feltri dirige il quotidiano “ Libero”, da lui fondato.
Mario Giordano è l’attuale direttore del quotidiano “Il Giornale”, di proprietà di Paolo Berlusconi.

Esisteva una volta, negli anni Cinquanta, un trio di cantanti che si chiamava Trio Lescano. Godevano di una certa popolarità ed avevano la caratteristica di saper fondere le loro voci in modo così perfetto, da risultare quasi un’unica voce.
Da un pò di tempo a questa parte, i tre Direttori di cui sopra, devono aver deciso di fondare un nuovo Trio Lescano, perché le prime pagine dei loro giornali e i titoli di testa del telegiornale cantano insieme, con un’unica voce, la canzone, (scritta da qualcuno più in alto di loro, forse Gasparri o Capezzone o ancora più in su?):
“Buttiamo giù dalla torre Di Pietro e facciamo in modo che mai più nessuno pensi a lui come una persona onesta”.

In questo periodo ne sono successi di avvenimenti importanti:
C’è in atto una guerra tra Israele e i palestinesi di Gaza.
Barack Obama sta per insediarsi alla Casa Bianca.
La crisi finanziaria mondiale, aziende che falliscono, licenziamenti a milionate.

Eppure ai lettori dei due quotidiani e agli affezionati spettatori del tg4, queste sono notizie da comunicare con minore enfasi rispetto a quella che è ritenuta la più importante, quella che da sola caratterizza i giorni bui che il mondo intero sta vivendo.
La notizia principale, quella che campeggia in prima pagina e nei titoli di testa deve immancabilmente e ossessivamente, per giorni e giorni, essere questa:
“Anche Di Pietro ha le mutande sporche”.
Che notizia, ragazzi!
Il mondo stupisca di fronte a una tale rivelazione!
Siamo o non siamo tre Direttori di giornali in gamba?

E giù inchieste e interviste a sindaci e autorità varie dei paesi sulle cui strade il Nostro transita per andare a messa o per recarsi al supermercato, affinchè ci descrivano il disagio della popolazione da loro amministrata nel trovarsi fianco a fianco con un tal personaggio.
Addirittura, il vicesindaco del paese dove Di Pietro ha la sua residenza, addebita al Nostro il fatto che si sia dovuto potenziare l’illuminazione pubblica nella via dove egli abita per garantire maggior sicurezza a lui e agli uomini della scorta. Magari Di Pietro se ne fosse andato ad abitare da un' altra parte: il Comune avrebbe risparmiato i soldi del potenziamento dell’illuminazione.
Ecco, questi sì sono dei privilegi che il cittadino qualunque non avrà mai, ed è con simili scoop giornalistici (stupidate?) che si cerca di demolire la fama di personaggio onesto che il Nostro si è costruito negli anni.
E poi ancora, articoli su articoli per riferire le dichiarazioni di concessionari presso cui il Nostro avrebbe acquistato un’ automobile, pronti a giurare che non di un’auto normale si trattava , ma di un Suv per miliardari.

Se poi a dar manforte al novello trio Lescano ci si mette pure il figlio di Di Pietro, con i suoi comportamenti da piccolo mafiosetto, questi tre si trovano impaludati in una goduria che ha del parossistico e del paranoico.
Non la smettono più. Vengono in continuazione.
Persino nei servizi sulle previsioni del tempo sono capaci di inserire qualche riferimento alle sporche vicende e agli sporchi affari del Nostro.

Ma è giornalismo questo?
Ma sono persone serie questi tre?
Ma l’Italia avrà mai dei giornali e dei telegiornali un po’ più decenti?

Noi del bar ci ripetiamo la domanda: se Di Pietro avesse fatto parte della maggioranza di governo, questi articoli denigratori sarebbero mai stati scritti?

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