Suvvia, niente allarmismi. Quella che sta crollando è solo la Roccaforte di Bergamo, mica l’Acropoli di Atene!
Hei, people!, no alarmisms. What is collapsing is only the Fortress in Bergamo, at all the acropolis in Athens!
L’Acropoli di Atene: Che meraviglia! Quanta civiltà, quanta storia è passata sotto questi templi, tra questi ruderi e queste rocce.
Se vi dicessero che oggi nel sottosuolo dell’Acropoli si stanno facendo scavi per ricavarne un parcheggio automobilistico su nove piani, e che questi scavi stanno minando la stabilità dell’ intera Acropoli, e che anzi parte del territorio è già franato, e che quindi fra qualche anno di questi templi non rimarrà che la memoria fotografica, come reagireste?
Io credo che superata la fase dell’incredulità a una tale notizia, vi indignereste e chiedereste, seduta stante, l’interruzione degli scavi, la sospensione dei lavori di costruzione del parcheggio multipiano, e probabilmente la cacciata in galera di tutta la manica di incapaci (geologi, architetti, ingegneri, imprenditori edili ) e degli amministratori comunali che hanno dato i permessi per lo scempio di un tale patrimonio dell’umanità.
Tranquilli, qui siamo in Grecia, non in Italia, e una tale notizia non la leggerete mai sui giornali.
In Italia invece tutto questo incubo di notizia sta veramente accadendo.
Dopo aver raso al suolo parte del bosco collinare, a Bergamo si stanno effettuando degli scavi dentro la collina sulla cui sommità è situata la Rocca, per ricavarne, come sopra, un parcheggio su nove piani etc.etc.etc.
I crolli e le frane non sono più in questo caso solo ipotetici, ma si sono già verificati, e la stabilità dell'intera Rocca e di alcune case alle pendici del colle è a rischio.
da Wikipedia apprendiamo che la Rocca, che ospita attualmente un Parco delle Rimembranze, un Museo Storico e l’Archivio del Risorgimento, è un complesso difensivo costruito dalla repubblica di Venezia negli anni attorno al 1336, per difendere la città di Bergamo, dominio dei veneziani, contro le milizie degli stati confinanti, in particolare quelle milanesi al soldo degli Sforza e dei Visconti.
La Roccaforte mantenne la propria funzione militare sia dopo l’ingresso a Bergamo delle truppe di Napoleone, fine dicembre 1796, che scardinò, il sistema geopolitico veneziano, sia successivamente, dal 1814, con gli Austriaci che la terranno fino alla liberazione di Bergamo da parte di Garibaldi l’8 giugno 1859.
Pensate che a Bergamo qualcuno si stia indignando per quanto sta accadendo?
Nessuno, tranne i proprietari delle case a rischio e qualche solita minoranza di sinistra appartenente a qualche piccola associazione ecologica.
Anzi, il sindaco tranquillizza e afferma che:- “Rocca e case sono al sicuro”- “andiamo avanti col progetto”.
Uno dei progettisti ,da casa sua a Bolzano,per telefono dice che: - “più danni di così non potranno accadere- “quello che doveva franare ormai è franato”.
Un assessore comunale chiarisce che: “ la bontà di un progetto deve essere valutata solo alla fine dei lavori”.
Un’altra autorevole voce che dovrebbe farsi sentire, è quella del quotidiano locale, “L’eco di Bergamo”, che invece si mostra stranamente indignato solo per la morbosa curiosità di alcuni cittadini che, alla domenica pomeriggio si sono recati a visionare i movimenti franosi accaduti e a commentare sfavorevolmente la costruzione del megafaraonico parcheggio multipiano, ostacolando così, di fatto, la circolazione dei camion che, la stessa domenica pomeriggio, scaricavano cemento per arginare il movimento franoso del cantiere.Il quotidiano ha dato sì le notizie di quanto sta accadendo, ma forse ritenendosi in periodo pasquale, ha adottato la politica di Ponzio Pilato, se ne sta lavando le mani.
Prima che della Rocca di Bergamo non rimangano che le fotografie speriamo che qualcuno intervenga a far rinsavire i nostrani geologi, architetti, ingegneri, imprenditori edili nonchè gli amministratori comunali che hanno dato i permessi per lo scempio della Roccaforte di Bergamo e la costruzione di un parcheggio completamente inutile.
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