7 marzo 2009

192) Gli Ebrei. Il loro e il nostro razzismo. L'identità ebraica.




Gli Ebrei. Il loro e il nostro razzismo. L'identità ebraica.
The Hebrews. Theirs and our racism. The Jewish identity.





Il razzismo degli ebrei.

Un padre che fa preferenze nei confronti dei suoi figli, non è un buon padre, e neppure un padre giusto. Egli deve amare i figli nello stesso modo e con la stessa intensità; poi, è vero, un figlio gli darà più soddisfazioni di un altro, ma non per questo egli deve discriminarli nel suo cuore.
Un Dio che preferisce un popolo rispetto a tutti gli altri popoli della terra, non è un buon Dio e neppure un Dio giusto.
Il Dio in cui il mondo crede, con qualsiasi nome venga chiamato, Dio, Jahvè, Allah etc. è un Dio di giustizia, e possiamo stare certi che Egli ama con la stessa intensità sia un bimbo che vive nel Darfur , quanto un bimbo che vive a Gerusalemme.

Questo lo sanno bene anche gli Ebrei, i quali tuttavia continuano a tramandarsi la convinzione di essere il popolo preferito da Dio, il popolo eletto. Tutti gli altri, il resto delle genti, i Gentili come dicono loro, sono masse di persone che Dio non si sa perchè abbia creato, forse solo per fare da zerbini ai loro piedi, a compensazione degli antichi periodi di schiavitù narrati nell’Antico Testamento.
L’altezzosità degli Ebrei si basa su questa frase della Torà (=Pentateuco, i primi 5 libri della Bibbia): " Voi sarete per me un reame di sacerdoti, una gente consacrata, i sacerdoti dell'umanità”

Questo atteggiamento di orgogliosa superbia degli Ebrei nei confronti del resto del mondo, questo considerare gli altri dall’alto in basso, forti della loro elezione a figli prediletti di Dio, è a mio modo di vedere una forma subdola di razzismo.
Questa continua puzza sotto il naso che gli Ebrei hanno nei confronti delle altre genti, si, diciamolo pure, è razzismo.
Considerare gli altri meno degni di te nella parentela con Dio, è razzismo. Razzismo religioso, se vogliamo, ma sempre razzismo.
Essi ci tengono, eccome, alla loro diversità!
Non si usa forse dire: il tale è un ebreo italiano, l’altro è un ebreo polacco, il terzo è un ebreo olandese etc.etc. invece di dire il tale è un italiano, l’altro è un polacco etc.?
Non si dice mai, il tale è un cattolico italiano, l’altro è un protestante polacco, oppure è un ateo olandese; si dice il tale è un italiano, l’altro è un polacco, il terzo è un olandese.
Perché questa distinzione, perché questo rimarcare la parola ebreo?
La verità è che gli ebrei ci tengono ad essere ben distinti dal resto della società nella quale vivono, essi si credono al di sopra di essa, non vogliono essere confusi con essa.
“Voi sarete per me un reame di sacerdoti, una gente consacrata, i sacerdoti dell'umanità”.
Essi, in qualsiasi parte del mondo vivano , si ritengono ancora oggi persone e popolo prediletto da Dio. Gli altri, i gentili, il resto del mondo che non è ebreo, sono dei mentecatti, delle persone inferiori a loro.


L'identità ebraica

Gli ebrei non sono una razza.
La legge ebraica, stabilisce che gli Ebrei, da 3300 anni ,si sposino solo fra di loro, non per motivi particolari , ma per mantenere l'identita' religiosa.
Gli ebrei quindi hanno mantenuto una mappa genetica ebraica,confermata da recenti studi sul DNA.
Se come definizione di " razza" s'intende che una persona abbia delle caratteristiche fisiche esterne ...allora gli ebrei non sono una razza: ad esempio l'ebreo dalla Germania e' biondo , e l'ebreo dello Yemen e' molto scuro. Esistono Ebrei dalla pelle gialla ed occhi a mandorla, in Cina e anche in Giappone

Essere Ebreo significa appartenere alla "stirpe" di David, primo Re israelita della tradizione ebraica.
Quando si dice ebreo,si suole generalmente indicare persone che professano la relativa religione.
E’ possibile essere ebreo , secondo la legge ebraica solo in 2 casi :
1- essere figlio di madre ebrea
2-aver accettato la religione ebraica , ed essere stati accettati dal Comitato rabbinico, il quale accetta la conversione, spesso solo dopo molti anni di dura preparazione, ed e' una cosa che è accaduta rarissimamente.


Un pò di storia – la diaspora


Nel 70 d.C. il secondo tempio di Gerusalemme venne distrutto dalle legioni romane guidate da Tito. Da allora ebbe inizio la diaspora. Gli ebrei furono costretti a lasciare la loro terra e, stabilendosi in tutta la zona del Mediterraneo, diventarono cittadini dell'Impero Romano
Quando il Cristianesimo diventò religione di stato iniziarono i guai: man mano che il potere della Chiesa cresceva, più aspra diveniva la discriminazione nei confronti degli Ebrei. L' antisemitismo ha visto la luce proprio all'epoca, con l'accusa di deicidio mossa dalla Chiesa all'intero popolo d'Israele.
Gli Ebrei, con la loro mania di tenersi ben distinti dal resto della popolazione delle Nazioni in cui vivevano, sono stati costretti per due millenni a vivere ai margini: sono stati rinchiusi nei ghetti, sbeffeggiati, costretti a indossare ridicoli cappelli colorati, a portare ben in evidenza una Stella di Davide gialla; dalla Penisola Iberica fino alla Russia hanno subito persecuzioni; è stato loro impedito di possedere beni immobili, di esercitare professioni, se non quella di prestare danaro conquistandosi così anche la fama di usurai.



Un pò di storia – in Italia
Sin dal Medioevo in Italia gli Ebrei hanno sempre dovuto convivere e allacciare rapporti con una popolazione in maggioranza cristiana. In quel periodo, infatti, gli Ebrei italiani assumono un ruolo ben preciso all’interno della società cristiana, ovvero quello di prestatori di denaro.
Essi sono stati sospinti verso questa attività perché era l’unica a non esser loro interdetta dalla legislazione ecclesiastica del tempo. Il prestare denaro darà origine allo stereotipo dell’ebreo usuraio, che si trasformerà poi in pregiudizio e sarà una delle giustificazioni dell’antisemitismo di matrice religiosa. Per i cristiani, del tempo, che vedono nell'Ebreo il deicida da convertire con la forza e con il terrore della tortura, la pratica del l’usura è peccato e quindi gli ebrei sono stati ritenuti per natura dei peccatori.
A partire dalla seconda metà del XIX secolo si assiste ad un cambiamento. Dall’antisemitismo storico di matrice religiosa, si passa a quello moderno, laico, che vede nell'Ebreo l'oppositore politico (carbonaro o reazionario a seconda dei punti di vista) anche se per l'Unità Nazionale, molti di loro hanno sacrificato la vita nei Moti Risorgimentali. Il terreno è pronto per le teorie naziste e fasciste e la successiva eliminazione fisica dei nemici della Patria. Questo processo è visibile anche nelle opere di alcuni scrittori italiani che descrivono l’'Ebreo come personaggio che agisce nell’ombra e ordina , trama e compie azioni turpi, misfatti e nefandezze.
La propaganda antisemita orchestrata dal Regime fascista iniziò nel 1936, e accumunò gli ebrei agli omossessuali e agli oppositori politici.



Un pò di storia - in America

Quella degli ebrei in America è una lunga storia fatta di conflitti tra integrazione nella nuova società e difesa dell'identità tradizionale. All'interno dello stesso gruppo ebreo, esistono molteplici tendenze che, a volte, vanno in direzioni opposte, verso l'assimilazione completa, verso un compromesso tra la propria cultura e la società circostante o verso accentuati tradizionalismi.
Le immigrazioni ebraiche negli Stati Uniti iniziarono nel 1654 e hanno reso singolare il rapporto degli ebrei con New York, la città che ospita attualmente la più grande comunità ebraica del mondo. Naturalmente tra la generazione degli immigrati e quella dei loro figli e nipoti si sono succedute notevoli differenze nello stile di vita (il quartiere di abitazione, la religione, la filantropia e l'istruzione) e nei modi diversi di conciliare i problemi dell'identità etnica ebraica iniziale con i tentativi di integrazione col resto della società americana
Le politiche statunitensi hanno tentato di risolvere la questione dell'integrazione degli immigrati garantendo agli Ebrei la possibilità di conservare la loro specificità culturale ebraica.



La religione ebraica
gli Ebrei sono stati considerati un popolo che fonda le basi del suo vivere su una sua propria e specifica religione immutata da millenni, anche se divisa al suo interno da correnti di Ebrei ortodossi , riformati, conservatori, liberali, progressisti.
Si calcola che oggi gli ebrei sparsi nel mondo siano circa 13 milioni e sono concentrati soprattutto nello Stato d'Israele (circa 4.500.000), negli Stati Uniti d'America (5.500.000), in Europa (2 milioni, compresi i paesi dell'ex Unione Sovietica) e nei paesi del Sudamerica (Argentina e Brasile ).
I principali testi sacri ebraici sono:
1. la Bibbia, per la sola parte che i cristiani chiamano "Antico Testamento".
2. la Mishnà (= ripetizione) testo del II secolo che è servito, una volta cominciata la diaspora, a mettere per scritto tutta la tradizione orale perchè non andasse perduta. Autore: Rabbi Yehudah ha-Nasi.
3. il Talmùd (= studio, insegnamento) testo del VI secolo. Opera vastissima. Raccolta di discussioni sulla Mishnà.

La religione ebraica non impone alcun modo particolare di vestire nella vita quotidiana, però tutti noi abbiamo visto quegli Ebrei che indossano vestiti neri abbinati a strani cappelli e che portano lunghe basette a ricciolo.
Si tratta di una setta di persone pacifiche che dedicano gran parte del loro tempo allo studio delle Scritture e alla solidarietà.. Essi parlano un dialetto tedesco ritenendo l'Ebraico lingua sacra da non profanare nell'uso quotidiano. A loro parere, lo Stato d'Israele non dovrebbe neppure esistere, in quanto gli Ebrei non dovrebbero occuparsi di faccende degradanti come la politica, l'amministrazione, la difesa. Gli appartenenti a questa setta sono esentati dal servizio militare e li si protegge come una specie delicata a rischio d'estinzione.

vedi
anche Unione Comunità Ebraiche Italiane


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