7 aprile 2009

218) Il terremoto è un castigo di Dio? I castighi di Dio non esistono.




Il terremoto è un castigo di Dio? I castighi di Dio non esistono.


Is the earthquake a punishment of God? The punishments of God don't exist.



Ma perché Dio dovrebbe godere come un pazzo nel vederci soffrire?

Ho sentito affermare da alcuni che i terremoti, le pestilenze, le carestie, avvengono perché nel mondo gli uomini si stanno comportando male, perchè offendono Dio in mille modi e quindi Egli li castiga inviando sulla terra delle calamità o delle malattie.
E’ il Suo modo di difendersi dal male che gli procura l’umanità.

Mi viene spontaneo pensare che ci sono in giro delle persone davvero stupide e veramente cattive d’animo.
Siccome poi in genere queste cose le dicono delle persone che praticano la religione, e tra loro anche dei preti, credo sia giusto far loro notare come questo modo di interpretare Dio sia sbagliato prima di tutto nei confronti di Dio, e poi sia anche contrario alla religione che essi dicono di praticare o i cui insegnamenti dovrebbero diffondere.
Ma volete che Dio ci abbia creato per poi farci soffrire?
Ma nemmeno il più cattivo dei papà mette al mondo un figlio sperando che questi abbia sfortuna nella vita, ed anzi dandosi da fare per rendergli la vita difficile e piena di sofferenze.
Se non lo facciamo noi uomini, volete che lo faccia Dio?
Nel Vangelo stesso è riportato un episodio nel quale si narra che fu chiesto a Gesù come mai fosse accaduto ad alcuni Galilei di essere coinvolti in un fatto tragico. Gli interroganti volevano sapere se quei Galilei erano più peccatori di altri essendo incappati in tale triste sciagura.
Gesù blocca immediatamente tutte le possibili supposizioni dei presenti circa l’accaduto, e afferma, in maniera perentoria, che quegli uomini non erano più peccatori di altri, pur avendo avuto quel triste destino.
"Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei per avere subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Siloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo".

Quello di credere che Dio sia lì a godere come un pazzo nel veder soffrire gli uomini, ed anzi che proprio per vederli soffrire di più, ogni tanto mandi sulla terra delle calamità o delle pestilenze per farne strage, è un modo contorto di interpretare la religione.
Ma in che religione credono costoro?

Io non bazzico molto in liturgia o cose di Chiesa, ma credo che Dio (o con qualsiasi nome sia chiamato) sappia che gli uomini su questa terra hanno già il loro bel daffare nell’affrontare le azioni quotidiane per la sopravvivenza e la convivenza con gli altri, ed infatti si è limitato a chiedere a loro solamente un senso di riconoscenza e di amore verso di Lui e un impegno a prodigarsi per il prossimo.
Due cose. Due comandamenti, che poi in pratica sono uno solo (amare gli altri uomini,il prossimo, dimostrando così di amare Dio che li ha creati).
Nient’altro.

La religione è tutta qui.
Non è un ulteriore peso che grava sulle spalle dei noi uomini.
E’ solo un invito a voler bene a Dio che ci ha creati e al prossimo con il quale dobbiamo convivere su questa terra.
Poi Lui nell’aldilà giudicherà il modo come ci siamo comportati e ci darà il premio o il castigo.
Ma mentre siamo qui non ci manda né castighi né sciagure.

Nel caso particolare del terremoto in Abruzzo, accaduto in una zona da tutti riconosciuta ad alto pericolo sismico, i morti che ci sono stati si sarebbero potuti in gran parte evitare se gli edifici fossero stati costruiti con criteri antisismici oppure messi in sicurezza antisismica.
Ad esempio, l’ospedale dell’Aquila, che è quasi del tutto completamente crollato, è stato costruito neanche dieci anni fa.
Nessun castigo di Dio, solo pura e semplice imbecillità e responsabilità umana.






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