C'è un giudice che ha scarcerato dei mafiosi da quindici mesi e non ha ancora depositato la sentenza.
Coloro che avessero voluto fare ricorso contro questa sentenza non lo possono fare.
Ministro Brunetta e ministro Alfano, cacciate questo lazzarone.
Lumaca lumacon, io un giudice lento son.
Si è vero.
Quindici mesi fa ho fatto rimettere in libertà alcuni mafiosi.
Non ho ancora avuto tempo di redigere la sentenza.
Chi avesse voluto fare ricorso, non lo può ancora fare fin tanto che non avrò depositato la sentenza alla cancelleria del Tribunale.
Che volete farci?
Io lavoro con calma.
E poi in questi quindici mesi, ho avuto l’influenza e mi sono beccato due volte il raffreddore. Mi gocciolava il naso, mi gocciolava, come volete che potessi star lì a scrivere le motivazioni della mia sentenza? Col fazzoletto in mano, forse? Questo si pretende da me?
E poi in questi quindici mesi, la settimana bianca alla Marmolada è stata una settimana piovosa, mia moglie e i miei figli non si sono divertiti e così abbiamo dovuto ripetere la settimana bianca, questa volta in Trentino.
E poi in questi quindici mesi, nel mio computer è entrato un virus e ho dovuto sobbarcarmi la spesa di un antivirus e leggermi tutto il manuale di istruzione, e anche questo ha richiesto del tempo.
E poi in questi quindici mesi, sono dovuto andare tre volte dal meccanico, perchè la mia auto, con lo stipendio che mi passa lo Stato , non me la posso cambiare e ogni tanto mi lascia a piedi.
E poi in questi quindici mesi, ......se vi dicessi tutto quello che ho fatto!
E poi io lavoro con calma.
E a voi che cosa vi interessa se alcuni mafiosi sono in libertà? Ce ne saranno a migliaia di mafiosi in libertà: uno più uno meno che differenza fa?
Ministro Brunetta e ministro Alfano, aspettate a licenziarmi, come vi chiede l'estensore di questo blog: ve lo prometto, se mi date altri quindici mesi di tempo, in modo da lasciarmi fare le cose con calma questa benedetta sentenza che tanto vi sta a cuore,io ve la spiattello lì anche in duplice copia alla cancelleria del Tribunale.
E poi saranno cavoli vostri.
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