Referendum. Al voto! Al voto! contro la Bossi tax.
Probabilmente la direzione politica della lega Nord ha fatto propria la sciagurata frase dell’ex ministro Padoa schioppa: " Le tasse sono belle", perché sta cercando di caricare sulle spalle degli italiani una nuova tassa da circa 200 milioni di euro.
Impedendo di votare per il referendum nei giorni 6/7 giugno assieme alle elezioni comunali ed europee, ma rimandandolo ad un'altra data, si spenderebbero per niente circa 200 milioni di euro, - la Bossi tax - e Dio sa se questa cifra non farebbe comodo agli italiani in questi momenti di crisi economica e di post- terremoto.
Vediamo di capire i motivi di questo strano comportamento sprecone della Lega .
E’ quasi certo che la maggioranza degli italiani non sappia neppure di cosa tratti il prossimo referendum.
Si è capita solo una cosa, che ad esso è contraria la Lega Nord, e per questo essa fa di tutto perchè la data del referendum sia fissata in modo tale di scoraggiare gli italiani dal recarsi al voto.
Un referendum che non raggiunge il quorum del 50% più un voto, è un referendum nullo, che non produrrà nessuna conseguenza.
Vediamolo da vicino, allora, questo benedetto referendum.
Diciamo anzitutto che sono tre i referendum sui quali saremo chiamati ad esprimere il nostro voto.
1)domanda su Modulo verde: dare o no un premio di maggioranza alla lista più votata alla Camera dei deputati?
2) domanda su Modulo bianco: dare o no un premio di maggioranza alla lista più votata al Senato?
3) domanda su Modulo rosso: mantenere o abrogare le candidature multiple?
Come si vede, la materia è per persone iniziate, ed è alquanto dura da spiegare con poche parole.
Comunque sia, basti sapere che, a quanto pare, chi più ha da temere dai quesiti referendari sono i piccoli partiti, che di fatto sono già scomparsi dalla scena politica, oppure i partiti con velleità di indipendenza, quali l’UDC di Casini e la Lega Nord di Bossi.
Ha qualche motivo di temere il risultato dei referendumn anche il Partito democratico di Franceschini , mentre chi è sicuro della vittoria schiacciante è il Popolo delle libertà di Berlusconi.
Questo spiega l’attivismo e il darsi da fare della lega Nord per far votare i referendum in una data diversa dall’election day già programmato per il 6/7 giugno.
La Lega Nord ha paura che la gente, partecipando in massa alle elezioni comunali e a quelle europee, sia indotta a esprimere il proprio voto anche sulle schede del referendum che di fatto riceve nel recarsi in cabina, e per questo suggerisce di far svolgere il referendum nella data degli eventuali ballottaggi comunali, quando la tornata elettorale riguarda solo una minima parte di cittadini.
Esulando dall’ aver compreso o meno i motivi del referendum, sono due i motivi fondamentali che mi spingono a recarmi al più presto al voto referendario:
1)Il risparmio di circa duecento milioni di euro, (che non sono bruscolini, e che in tempi di crisi e di ricostruzione dal terremoto, fanno sempre comodo), che si otterrebbe abbinando la data del referendum alle elezioni comunali e alle elezioni europee il 6/7 giugno.
2)l’occasione politica del referendum può essere sfruttata dagli italiani per ridimensionare il ruolo della Lega Nord, che con le sue ronde, col suo velato razzismo verso gli extracomunitari, col comportamento strafottente dei suoi simpatizzanti in camicia verde, sta di fatto ripristinando quello che di brutto si faceva negli anni della camicia nera.
Siccome sono entrambi motivi pù che validi, per favore, datemi al più presto le schede per votare questi referendum.
Al voto! Al voto!
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