19 giugno 2009

278) Scuola privata: gallina dalle uova d’oro

La scuola privata è una gallina dalle uova d’oro


Due fratelli, Asdrubale e Onofrio decisero di utilizzare il gruzzoletto lasciato loro in eredità dai genitori, per investirlo in qualche attività economica.

Asdrubale, che dei due era il più portato verso i lavori pratici e manuali , si indirizzò verso l’acquisto di una salumeria che al centro del paese era stata messa in vendita dagli anziani proprietari intenzionati a ritirarsi dal commercio.

Fece tutte le sue pratiche, acquistò il negozio, rinnovò le vetrine , fece mettere a nuovo l’esteriorità dello stabile e iniziò ad attirare clienti con offerte di qualità e prezzi ribassati rispetto alla concorrenza.

Era bravo, conosceva il suo mestiere, e in poco tempo la sua attività di salumiere dovette essere ampliata: ottenne dal comune i permessi necessari e trasformò il suo negozio in un piccolo supermarket di quartiere.

Assunse nuovo personale e ingrandì sempre di più la sua ditta, fino a trasformarsi in pochi anni in un vero e proprio supermercato che attirava clienti dai paesi vicini e che gli garantì enormi vantaggi economici .



Poi, negli ultimi anni, la crisi.
La gente non spende più.
Di fronte alla perdita del posto di lavoro, alla disoccupazione e alla messa in mobilità, la gente non riesce quasi più ad arrivare a fine mese con lo stipendio, ed ormai, dopo aver utilizzato i risparmi di una vita per tirare avanti, inizia a ridurre anche la spesa per il consumo alimentare.
Adrubale dovrà anch’egli ridurre la sua attività e licenziare del personale che ormai è in esubero rispetto al fatturato in declino delle vendite.
Si prospettano tempi duri per Asdrubale.

Dal canto suo, Onofrio, l’altro fratello, che dei due era il più portato verso una vita sedentaria ed intellettualoide e che aveva la testa sempre immersa nei libri, a suo tempo aveva deciso di investire il denaro ricevuto in eredità nell’acquisto di un piccolo asilo gestito dalle suore del paese, che, a causa della scarsità di vocazioni, esse stavano per abbandonare.
Convinse le suore a rimanere nell’asilo in qualità di maestre e si dedicò con loro alla sua nuova attività di educatore.
Le cose andarono bene e col passare degli anni accanto all’asilo si prospettò la necessità di aprire una scuola elementare.
I guadagni ricavati dall’attività dell’asilo e della scuola elementare, sfruttando le suorine ed incamerando delle rette elevate per ogni bambino assistito, permisero di ingrandire l’attività scolastica fino a giungere, col passare degli anni a fondare un plesso scolastico privato composto anche di una scuola media e di un liceo.
La fama del complesso scolastico privato attirava sempre più numerose le iscrizioni di studenti, anche grazie alla cattiva gestione delle scuole pubbliche del locale territorio.
Certo, i costi per l’insegnamento aumentavano in continuazione, ma la scuola pubblica sfornava annualmente sempre più numerosi i professori e i maestri da assumere a tempo determinato e con contratti e paghe da precari.
Tutto per Onofrio si era messo bene.

Ma negli ultimi anni la crisi.

La gente non spende più.
I genitori che hanno perso il posto di lavoro, o che sono stati messi in mobilità a causa della crisi economica sopravvenuta, dicono che il prossimo anno scolastico non iscriveranno più i loro figli alle scuole private di proprietà di Onofrio, perché non potranno più permettersi il lusso di pagare delle rette così alte rispetto a quelle praticate dalla scuola pubblica.
Per Onofrio sarà la fine.
Quante notti ha passato negli ultimi tempi a versare lacrime sul cuscino!
Perbacco, la sua riconosciuta e meritoria attività di educatore, di benefattore dell’umanità, di erogatore di un servizio sociale primario quale quello di portare istruzione, luce e verità alle giovani generazioni, tutto questo che gli ha permesso di tenere ben gonfi sia il portafoglio che il conto corrente bancario, ora verrà a mancare.
La società avrà un faro, una luce in meno!
Non solo Onofrio dovrà licenziare il personale scolastico dei suoi istituti, peraltro miseramente sottopagato, ma forse dovrà chiudere anche qualche sua scuola.

Ma il governo, cosa fa il governo? Perché non interviene, il governo?

Povero Onofrio, tanto deve aver pianto che le sue lacrime si sono sentite fino a Roma e hanno smosso il cuore della ministro Gelmini la quale oggi ha dichiarato che per non far morire le scuole private, sarà dato un bonus economico ai genitori che iscriveranno i loro figli in tali istituti.

Notare: Una ministro dell’Istruzione Pubblica che sostiene la necessità di dare dei soldi per far frequentare le scuole private a scapito di quelle pubbliche.
Sarebbe come se il ministro della Sanità dicesse agli italiani che sarà dato un bonus economico a coloro che per farsi curare si recheranno nelle cliniche private anzichè negli ospedali pubblici.


Ora dei due fratelli, Asdrubale e Onofrio, solo Onofrio ride.
Dei due è stato il più lesto a capire come va il mondo.
Ha capito che la scuola privata è una gallina dalle uova d'oro.

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