21 luglio 2009

310) Adesso anche il Presidente della Repubblica fa l’offeso e a sua volta offende.




Adesso anche il Presidente della Repubblica fa l’offeso e a sua volta offende. Sarà colpa di questo pazzo clima di luglio con le sue vampate di caldo e i devastanti temporali.

Ieri il Presidente della repubblica se ne è venuto fuori con una frase che da lui non ci saremmo mai aspettati. "Chi mi critica non conosce la Costituzione ".
Vale a dire, che chi ha manifestato dei dubbi sul suo comportamento istituzionale è un ignorante, perchè ignora i compiti che la Costituzione ha affidato allo stesso Presidente.
Ora, dire a dei politici navigati e ad eminenti studiosi della Costituzione che essi sono degli ignoranti, cioè che ignorano la materia oggetto dei loro studi , è una frase sicuramente poco elegante e il nostro Presidente della Repubblica se la poteva risparmiare.

Meglio, molto meglio avrebbe fatto se avesse detto che nella fattispecie della promulgazione della legge sulla sicurezza, egli aveva apposto la sua firma solo dopo aver lungamente valutato e ponderato i pro e i contro di un eventuale rifiuto, dopo aver preso in esame diverse soluzioni e di essere addivenuto a quella presa tra molti dubbi e perplessità di coscienza.
Se avesse detto così avrebbe di colpo spazzato via le critiche a lui rivolte e avrebbe ancora una volta dimostrato la sua signorilità comportamentale.
Invece egli, stranamente approfittando, dall’alto del suo scranno presidenziale, dell' autorità che il popolo sovrano gli ha conferito, ha preferito questa volta mostrarsi insofferente ad ogni pur lecita critica, ed anzi rifiutatandola in toto e dando dell’ignorante a coloro che l’ avevano esternata.

Non si è trattato certamente del comportamento solito del nostro Presidente, il quale finora si era sempre signorilmente dimostrato molto attento sia alla forma che alle parole usate nei suoi interventi.

Io penso che su questa anomalia comportamentale abbia avuto qualche ruolo ed abbia fortemente inciso il caldo torrido di questa prima parte del mese di luglio, che si è alternato a devastanti temporali con grandinate e alluvioni un po’ dovunque, e che ha forse scombussolato anche le nostre energie mentali.

Forse il Presidente della Repubblica ha bisogno di un periodo di riposo, come tutti noi del resto, ed è bene che almeno lui, che può, se lo prenda e riposi in pace (per un bel mesetto, non di più,intendiamoci).





Poi, sicuramente rinfrancato e con l’ausilio di un clima settembrino meno altalenante nei suoi umori, egli potrà riprendere con la consueta signorilità ed amabilità il suo delicato ruolo istituzionale.
Glielo auguriamo e ce lo auguriamo.

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