La buffa difesa di Boffo.
Sapete come si difende l’ex direttore del giornale dei vescovi “l’Avvenire” dalle accuse di Feltri di essere una persona coinvolta in una relazione omosessuale, e quindi di essere poco indicato lui, peccatore con la trave nell’occhio, a togliere le pagliuzze dagli occhi di Berlusconi?
Certo, dice Feltri che Berlusconi è un uomo pieno di difetti come tutti noi, ma che la paternale gli sia fatta da un omosessuale dichiarato e condannato con tanto di sentenza del tribunale come il signor Boffo, non è una cosa molto bella a vedere.
Il Boffo si difende affermando che non ci fu nessuna sentenza di nessun tribunale perché il documento prodotto da Feltri sarebbe un falso e in ogni caso, se sentenza ci fosse stata, essa si baserebbe su telefonate registrate sul suo telefonino privato, a danno della sua privacy.
E siccome, egli afferma, chiunque avrebbe potuto usare il suo telefonino privato ed imitare la sua voce, così queste supposte registrazioni non proverebbero nulla a suo carico.
Questo è davvero un modo buffo di difendersi dalle accuse.
Il signor Boffo, che è stato direttore di giornale e dovrebbe quanto meno essere una persona intelligente, non si rende conto che se dovesse essere accettata la sua tesi, in Italia e nel mondo intero, più nessuno potrebbe essere incriminato sulla base di registrazioni telefoniche, giuste o ingiuste che siano.
Più nessuna prova telefonica potrebbe essere accettata dai Tribunali, in quanto chiunque potrebbe, come dice Boffo, aver usato il telefono o il cellulare di un’altra persona, ed imitato la sua voce.
Sicuro, persino un cinese proveniente da Hong Kong avrebbe potuto arrivare nel suo ufficio, impossessarsi del suo telefonino, dire scemenze imitando la sua voce e poi ripartirsene tranquillamente indisturbato, e chi ci è andato di mezzo è lui, il signor Boffo, il proprietario del telefonino sotto accusa.
Ma ci ha preso proprio tutti per scemi il signor Boffo?
L'ex direttore dell'"Avvenire" si difende davvero in maniera buffa, e questa difesa è stranamente avallata dall’intellighenzia cattolica italiana.
Se un tale modo di difesa l’avessi proposto io, per la mia difesa personale, non conoscendo vescovi o cardinali o eminenti giornalisti o politici di grido, mi avrebbero di certo riso tutti in faccia e mi avrebbero condannato a chissà quale pena.
Invece il Boffo, amico di quelli sopra elencati, viene da loro difeso a spada tratta, come se invece che buffa la sua difesa fosse in realtà molto sensata.
Alla faccia del Boffo e dei tipi come lui, che criticano gli altri, ma sono due spanne più sotto rispetto a loro.
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