La coerenza non è il punto di forza dell’ ex ministro Castelli
Il buon Castelli assieme ad altri leghisti ieri si è messo ad applaudire il Papa che ha tuonato contro i divorzi e le convivenze, ritenute la causa principale del degrado della società attuale.
Il nostro ex ministro, un divorzio, due matrimoni e due famiglie allargate sulle spalle, probabilmente ha obbedito a ordini di partito che gli intimavano di applaudire i Pontefice per dissipare i malintesi tra le gerarchie ecclesiastiche e la Lega Nord, ma del discorso del Papa o non lo ha ascoltato o non ci ha capito un acca.
In effetti, nel suo ultimo discorso, il Papa ha versato i propri strali contro coloro che minano l’unità della famiglia con le separazioni, i divorzi e le convivenze.
Egli dice che lo stile di vita “relativistico” odierno (il relativismo, qualsiasi cosa voglia dire, è il suo pallino), attraverso produzioni letterarie, cinematografiche o televisive, porta ad esaltare una realtà nella quale le famiglie si compongono e si sfasciano ad ogni nuovo capitolo o ad ogni nuova puntata e dove il modello che viene proposto come normalità è quello di una famiglia senza più confini morali, in cui non si sa più chi è padre e chi madre, chi fratello e chi sorella, dove la fragilità dei legami familiari rischia di innescare problemi psicologici di identità e di ruolo, soprattutto nei bambini e negli adolescenti.
Questa analisi del Papa è oggi condivisa da molti studiosi delle dinamiche familiari .
In effetti, chiunque voglia guardare la realtà senza mettersi le fette di mortadella sugli occhi, può agevolmente notare che l’alto numero dei divorzi, la diffusione di famiglie allargate nelle quali ci sono padri e madri naturali assieme a padri e madri acquisiti, lo svolgersi di riti complicati per vedere o passare qualche ora con i figli nei fine settimana, tutto questo insieme di situazioni può provocare turbamenti psicologici in molti bambini, constatati anche da indagini dei medici di famiglia e di molti psicologi infantili.
Il Papa di tutto questo ha parlato con toni preoccupati, denunciando addirittura l’esistenza di bambini “orfani” non perché siano senza genitori, ma perché ne hanno troppi, con il rischio di creare nei figli una tipologia alterata di famiglia, non più basata sulla continuità di legami nei rapporti, ma sulla precarietà delle convivenze.
Molti hanno preso lo spunto da queste riflessioni papali, per sottolineare come la precarietà della famiglia sia in parte dovuta anche alla contrarietà della Chiesa a permettere che gli Stati legalizzino o diano normative certe e più vincolanti alle unioni di fatto e alle convivenze civili.
Da un lato, essi dicono, ci si lamenta per la situazione e dall’altro si ostacola la normalizzazione.
Chi al contrario si è dimostrato entusiasta e plaudente all’intervento del Pontefice è stranamente stato il leghista Roberto Castelli, viceministro attuale delle Infrastrutture ed ex ministro della Giustizia, il quale ha sulle spalle un divorzio, due matrimoni e due famiglie allargate.
"Il Papa" -ha detto il buon Castelli,- "ha perfettamente ragione, ed io credo che sui temi della famiglia , per la tutela dei nostri figli e dei minori, occorrerebbe iniziare una forte rivisitazione quantomeno culturale, al fine di accentuarne la vena fondamentalista e il positivismo che ad essa appartiene."
Qualsiasi cosa abbia voluto dire l’ex ministro, probabilmente lo ha capito solo lui, ma d’altronde da uno che si ritrova sulle spalle complicati problemi familiari come i suoi, non c’è da pretendere nè coerenza nei ragionamenti né coerenza nei comportamenti.
Forse egli avrebbe semplicemente fatto meglio a stare zitto e a non perdere l’occasione di tacere almeno per una volta, invece di commentare favorevolmente proprio lui, con la sua complicata situazione familiare, le legittime dichiarazioni del Papa, che probabilmente egli, il buon Castelli, non ha neppure capito.
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castelli : un grande idiota
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