4 novembre 2009

419) Italy: Kebab land




Italy: Kebab land










Dobbiamo togliere i Crocifissi dai luoghi pubblici, dalle scuole, dai Tribunali, dalle stanze degli ospedali, da ogni dove.
Finora pensavamo che il Crocifisso fosse un simbolo di amore, rappresentando un Uomo che di propria spontanea volontà si è lasciato sottoporre ad una morte così terribile come quella di essere inchiodato su una croce, per salvare le nostre anime , le anime di noi povera gente sempre in lotta con la miseria, le tentazioni del denaro e della carne.
Invece adesso scopriamo che quell’Uomo sulla croce è un violento, che il Crocifisso è simbolo di violenza: offende i delicati animi di milioni di persone di religione diversa dalla nostra, che sono venute ad abitare, magari illegalmente , tra di noi.
La religiosità del nostro popolo era ben rappresentata da quel simbolo che ora l’Europa ci obbliga ad archiviare solo nelle nostre case e nelle nostre coscienze, e che anche da chi tra noi non era religioso o apparteneva a religioni diverse da quella cristiana, era tenuto in grande rispetto.
Rappresentava le radici culturali del nostro popolo, e un' ideologia non violenta, ma di amore al prossimo che era ormai entrata nell’animo della nostra gente.
Chi più, chi meno, tutti capivamo che il Crocifisso era un inno alla solidarietà verso i deboli e un richiamo ad avere comportamenti corretti e civili nei confronti delle persone e e delle Istitituzioni.
Ora tutto questo termina.
La Corte europea ha deciso che dobbiamo d’ora innanzi adottare comportamenti da mondo islamizzante.
Prepariamoci a comprare milioni di tappeti da stendere sui marciapiedi per pregare tre volte al giorno con lo sguardo rivolto in direzione della Mecca.
I nostri stilisti comincino a preparare collezioni di Burka e di taffetani per rivestirci alla moda araba, perché la suscettibilità delle persone immigrate tra noi ho idea che tra poco non sopporterà più di vederci vestiti alla moda occidentale.
Vedrete che la Corte europea, su sollecitazione di queste persone, tra qualche anno vieterà anche di vestirci con jeans, giacca e cravatta o alle donne di usare gonne e collants.
Ed anzi, mi spingo più in là prevedendo che tra qualche decennio, non piacendo più il nome “Italia” ai milioni di persone islamiche venute ad abitare magari illegalmente tra noi, e ormai divenute maggioranza, saremo costretti, sempre dall’ineffabile Corte europea, a cambiare il nome della nostra Nazione in “Kebab Italy land”.



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