Craxi docet.
Se un personaggio politico di prima grandezza è accusato di aver commesso dei reati, può indire migliaia di volte le elezioni anticipate ed essere eletto migliaia di volte a maggioranza bulgara, ma le accuse di reato rimangono lì e prima o poi egli dovrà presentarsi davanti ai giudici per cercare di smontarle e dimostrare così la propria innocenza o estraneità ai fatti contestatigli, perchè vincere in continuazione le elezioni ed essere nelle grazie della gente non gli dà automaticamente l’assoluzione o l’impunità.
E gli elettori, prima o poi gli possono voltare le spalle e allora saran dolori, perché un popolo preso in giro per anni e anni poi non perdona.
Meglio quindi, molto ma molto meglio, presentarsi davanti ai giudici fintanto che sei ancora nelle grazie della gente, e farsi passare per vittima innocente in caso di condanna, piuttosto che aspettare la futura ira popolare.
Perché il popolo arrabbiato è una belva feroce che non ha pietà di niente e di nessuno.
La vicenda di Craxi dovrebbe pur insegnare qualcosa.
Sempre benvoluto, era all’apice della sua popolarità politica, quando la gente, accortasi di essere stata presa in giro e derubata per anni, gli si è rivoltata contro costringendolo, per evitare conseguenze più pesanti, ad andare in esilio e perfino morire in un Paese straniero.
Craxi docet.
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