20 dicembre 2009

450) Ma che pretese che ha la Chiesa cattolica. Vuole fare santo Pio XII senza chiedere il permesso agli ebrei! Questa è prepotenza pura.

Ma che pretese che ha la Chiesa cattolica. Vuole fare santo Pio XII senza chiedere il permesso agli ebrei! Questa è prepotenza pura.


In questi giorni le gerarchie della Chiesa cattolica hanno fatto sapere che è a buon punto il processo di beatificazione di Papa Giovanni Paolo II ( Papa Wojtyla) e quello di Pio XII ( Papa Eugenio Pacelli).
Apriti cielo!
Il governo israeliano ha vivacemente protestato con quello del Vaticano perché sulla beatificazione di Pio XII gli ebrei avrebbero molte cose da dire , molte critiche da esternare, e quindi questa beatificazione non s’ha da fare.
Gli israeliani contestano il fatto che Papa Pacelli nel suo pontificato sia dia dato da fare solo per salvare migliaia di ebrei italiani aprendo loro le porte del Vaticano affinchè sfuggissero alla persecuzione degli alleati fascisto- tedeschi che li volevano deportare nei campi di concentramento germanici.

Egli è ai loro occhi colpevole di non averli salvati tutti, gli ebrei del mondo, come avrebbe dovuto fare un buon Papa che ha adesso anche la pretesa di diventare santo.

Questo mite uomo investito del governo della Chiesa cattolica nei momenti più bui dell’umanità dell’epoca moderna, avrebbe dovuto, agli occhi degli attuali governanti israeliani, e dei rabbini ebrei prendere una pistola e andare di persona in Germania ad ammazzare con le proprie mani Hitler, per far terminare le angherie e le persecuzioni contro gli ebrei.

Così non ha fatto, ha scelto un’altra strada per opporsi al nazifascismo, una strada fatta di ammonizioni verbali e di scomuniche contro i prepotenti e i guerrafondai, non ha fatto quello che gli israeliani oggi vorrebbero che avesse fatto, e allora non deve diventare un santo.
Per dirla con l'odiata terminologia tedesca:“santificazione kaputt!”

Questo ha sentenziato il governo di Israele, e si ricordi bene la Chiesa cattolica, che d’ora innanzi, ogni minima decisione, sia liturgica che pastorale o politica che essa volesse intraprendere dovrà passare prima sotto il vaglio delle autorità israeliane, che altrimenti si potrebbero incazzare.

E siccome un eventuale incazzatura di Israele, che possiede con il consenso del mondo, la bomba atomica,e un attrezzato e super tecnologico esercito sempre in stato di allerta, può essere deleteria per il mondo e per il Vaticano stesso, è bene si sappia che è meglio non far innervosire gli israeliani con pretese di beatificazioni e di santificazioni non da loro autorizzate, perché poi l’eventuale inizio di uno stato di belligeranza non dovrà essere imputato ad Israele, bensì alla testardaggine di chi lo ha fatto incazzare con queste pretese.

Il Vaticano e il mondo si ricordino che un ebreo incazzato ha molte e secolari ingiustizie da ripianare e milioni di morti da vendicare, e si ricordino anche che il perdono non fa parte della religione ebraica!

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