5 gennaio 2010

4.0) Considerazioni sulla masturbazione, a cura di frate Antonio da Bergamo, uno che se ne intende.


Considerazioni sulla masturbazione, a cura di frate Antonio da Bergamo, uno che se ne intende.

Col mio amico. Frate Antonio da Bergamo, affrontiamo ogni tanto vari temi.
Da qualche giorno l’argomento trattato è la masturbazione.
Se essa sia lecita, se sia o meno offensiva verso Dio, chi la pratica, perché la si pratica, se faccia bene o male alla salute fisica.
Qui di seguito riporto alcune considerazioni sull’argomento, precisando che esse sono frutto di colloqui con una persona seria e istruita, che sull’argomento ha fatto molti studi e che quindi se ne intende.

Dunque, masturbarsi, in sé, non è peccato.
 Il peccato è un’offesa volontaria e consapevole a Dio.
Io lo voglio proprio offendere, Dio; per motivi miei; gliene voglio proprio dire quattro, e quattro di quelle belle pepate.
Voglio che capisca che Lui con me non si può permettere di agire così.
Dio deve darsi una regolata nei miei confronti.
Qui sta il peccato.
Pretendere di trattare Dio come fosse uno sbarbatello che deve obbedire a quello che gli diciamo noi di fare, questo è peccato.



Ma che c’entra il masturbarsi con l’offesa a Dio?
Io voglio solo ricavare piacere dal mio corpo, così come mi farebbe piacere in una fredda giornata invernale entrare in un bar a bere una bella tazza di cioccolata calda e dolce.
Bere una cioccolata calda e dolce offende forse Dio?
Forse offende i miliardi di persone che nel mondo non se la possono permettere, ma di certo Dio con la mia cioccolata calda e dolce che sto bevendo non c’entra nulla.
E allora perché se un giovane, una giovane, un carcerato, un vedovo, una qualsiasi persona toccano i loro organi sessuali o quelli di un partner consenziente per ricavarne un piacere, questo atto viene interpretato come un’offesa volontaria a Dio?  Ma perbacco, se non hanno fatto voto di castità, costoro, non c’è nessuna offesa a Dio.

Cause della masturbazione
Normalmente le cause più profonde che stanno alla base dell’atto della masturbazione evidenziano problemi di solitudine, di mancanza di relazioni appaganti, mancanza di interessi ed emozioni nella vita. E indicano anche una mancanza di accettazione di sé stessi oppure di sentimenti d'inferiorità, tutte cause queste che possono condurre una persona a cercare relazioni sessuali in un mondo fantasma.
Perché nella masturbazione, piuttosto che nell'atto fisico in sé, il peccato sta prevalentemente nelle fantasie sessuali coinvolte.
Detto questo, è evidente che qualsiasi comportamento che non siamo in grado di dominare è sbagliato, poiché diventa una forma di mania ripetitiva, di seduzione, di dipendenza, di bisogno, di schiavitù, di droga della nostra volontà. Per questa ragione, ogni atto di masturbazione pur non essendo in sé peccaminoso, a causa delle fantasticherie sessuali implicate, molte volte certamente lo diventa.
Anche se non c'è alcuna prova che la stimolazione sessuale abbia effetti secondari dannosi. e pur non essendo un peccato, la masturbazione è tuttavia da sconsigliarsi e dovrebbe essere evitata a causa della relazione fra la masturbazione frequente e il pericolo di nutrire tentazioni e fantasie sessuali.


Quali sono i problemi legati alla masturbazione?

1. Può facilmente diventare un legame, dominare la volontà di una persona come fosse una dipendenza, una droga (un peccato) e quindi, di riflesso, dominare la vita di una persona.

2. Può divenire un ostacolo per relazioni sessuali gratificanti nel matrimonio.

3. Può danneggiare le relazioni con altre persone, specialmente se siamo tentati di vederle come potenziali partner nelle fantasie sessuali.

4. Vivere in un mondo di fantasia – evitando così relazioni con altre persone – può incoraggiarci a divenire più egoisti e interessati solo a noi stessi, e questo contrasta con il comandamento cardine del cristianesimo: Ama il prossimo tuo come te stesso.


Il business della pornografia
Dietro la masturbazione c’è tutto un mondo che è interessato al fenomeno delle fantasticherie sessuali, ed è il mondo della pornografia che si avvale dell’editoria pornografica e di strumenti mediatici quali la pay tv, il web, i dvd ed ora anche la trasmissione di immagini e filmati erotici attraverso il cellulare.
Alzi la mano chi tra noi non ha mai ricevuto da sconosciuti sul proprio cellulare, sms o immagini dal contenuto pornografico.
Ogni essere umano ha normalmente delle fantasie erotiche, cioè usa l'immaginazione per rappresentarsi delle scene eccitanti eroticamente, senza altro scopo che l'eccitazione in sé: la pornografia è la concretizzazione di queste fantasie in immagini, disegni, scritti, oggetti o altre produzioni.
Poiché le fantasie erotiche sono molto simili tra loro, di solito il materiale pornografico prodotto da un editore, con le scene erotiche immaginate da un’equipe di professionisti del sesso, risulta eccitante per un pubblico molto vasto. Il fine della pornografia e lo scopo per cui viene usata è quindi di indurre uno stato di eccitazione sessuale nel maggior numero di persone, per ricavarne un sempre più vasto tornaconto economico.
Tutte le persone che si nutrono di fantasticherie e di depravazioni sessuali diventeranno consumatori di queste riviste e dei filmini hard appositamente prodotti per loro, e con i loro acquisti incrementeranno il giro d’affari di editori spregiudicati e molte volte malavitosi.

Il confine tra il lecito e l’illecito
Tutto questo, permette di constatare ancora una volta quanto sia labile e impreciso il confine tra lecito e illecito, fra innocui capricci e vere depravazioni, tra fantasie sessuali normali e perversioni che possono portare a commettere dei veri e propri reati contro la persona.
Il peccato, nella masturbazione, consiste quindi non nell’atto in sé, ma nel pericolo di avvicinarsi sempre di più al fuoco delle tentazioni sessuali e di inoltrarsi, volontariamente o ormai schiavizzati, in un mondo fatto di depravazioni, di cattiveria e di reati contro la persona, che sono quanto di più lontano possa esserci dall’amore verso il prossimo, predicato dalle religioni. in primis da quella cattolica.

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