21 gennaio 2010

17.0) Più che il processo breve, qui si sta introducendo la prescrizione breve.

Più che processo breve, qui si sta introducendo la prescrizione breve.


Diciamocelo francamente, la legge che è in discussione in questi giorni in Parlamento, denominata ” Processo Breve”, in realtà non ha lo scopo di ridurre i tempi biblici dei processi, ma semplicemente quello di fare in modo che, se un processo non venga svolto entro un determinato periodo di tempo, non lo si possa più fare, e quindi si debba lasciare andare libero l’imputato, con tanto di scuse.
Dice questa legge che d’ora in avanti in Italia, un delinquente o viene processato entro un certo numero di anni, oppure lo si deve rimandare a casa libero e immacolato, magari rimborsandogli con tante scuse e profumatamente l’eventuale carcerazione preventiva subita.

Alzi la mano chi non vorrebbe che i processi in Italia fossero meno lunghi, che durassero meno anni.
Tutti noi certamente vorremmo che in un paio d’anni, giusto il tempo necessario alle forze dell’ordine, ai pm, agli avvocati, ai giudici per fare indagini, istruire, studiare e giudicare una causa, un processo venga avviato e portato a conclusione, con l’emissione di una sentenza definitiva e inappellabile
.

Sette anni e mezzo la durata media

Ma così non è, e non può essere perchè attualmente la legge italiana pone, a garanzia degli imputati, addirittura tre gradi di giudizio ( Primo grado, Appello e Cassazione) con tutta una serie di norme, di paletti, di cavilli burocratici per cui i tempi del processo vengono immancabilmente dilatati fino ad assumere, talvolta, tra ricorsi, tempi tecnici e quant’altro, una durata abnorme tanto che il ministro Alfano, nella sua relazione al Parlamento sullo stato della giustizia, ha potuto affermare con cognizione di causa che in Italia la durata media del processo penale è di sette anni e mezzo.
E’ convinzione di molti che in Italia i processi durino così a lungo perché ad un certo punto vanno in prescrizione. Se non ci fosse la prescrizione durerebbero di meno.
I processi, dicono costoro, durano a lungo perché gli avvocati difensori hanno tutto l’interesse di farli durare a lungo per arrivare così a mandare tutto in prescrizione e risparmiare la condanna al loro cliente
.
In Francia non è prevista la prescrizione dei reati, e per questo motivo i processi durano assai poco, pochi sono quelli per i quali si va in appello e pochissimi quelli che giungono in Cassazione.

Vediamo di analizzare il perchè delle lungaggini dei processi italiani.
Oltre all’interesse economico dell’avvocato difensore, perché più dura il processo e più alto è il suo compenso, un espediente consentito dalla legge per allungare i tempi del processo è quello che, in caso di cambiamento del giudice del dibattimento (oppure di uno dei membri del Collegio giudicante se il processo si svolge davanti a un giudice collegiale) , gli atti compiuti fino a quel momento conservano efficacia solo se vi è consenso di entrambe “le parti” (Difesa e P.M.) altrimenti bisogna ricominciare il processo daccapo.
Quindi quasi sempre, se ha interesse, la Difesa non consente perché vuole “allungare “ i tempi del processo per arrivare alla prescrizione.

E perché mai, durante lo svolgimento di un processo viene cambiato il giudice o un componente del collegio?
Purtroppo per come è impostata oggi la procedura giudiziaria, la persona del giudice può, durante un processo,  cambiare (per malattia, per trasferimento etc.) in quanto il dibattimento, invece di svolgersi in poche udienze che si susseguano l’una sull’altra, è “spezzettato” in un gran numero di udienze (molte delle quali “a vuoto”) a distanza di mesi l’una dall’altra.
Ora, che un imputato “pretenda” di essere giudicato dalle stesse persone che hanno condotto il dibattimento, assunto le prove, risolto le questioni preliminari e non da altri, è un diritto di garanzia elementare; .e tuttavia avviene, accade, succede, che i giudici si debbano cambiare o avvicendare perché il processo è indecentemente lungo e non viceversa.
Un seconda causa dei tempi lunghi del processo è perchè una serie di norme, tra cui quelle della famigerata legge “ex Cirelli”, stabiliscono che tutti i rinvii richiesti dagli avvocati comportino la sospensione del processo e dei tempi di prescrizione.
Per quanto giusta e necessaria sia la richiesta dell’avvocato difensore, tuttavia a causa di essa si ferma il processo, si ferma l’orologio, si ferma il calendario e si ferma il tempo. Si fermano persino i tempi della prescrizione ed anzi, si dovrebbe dire che neppure il processo “si allunga”, appunto perché “è sospeso”, il tempo non corre.Quindi molti processi, per così dire, congelati,  arriveranno a sntenza definitiva dopo  decine di anni. E' capitato, è capitato!

In Francia, dove i processi vengono esauriti in tempi decisamente brevi, c’è il solo obbligo per il Pubblico Ministero di iniziare il processo entro tre anni dal fatto e di fare in modo che il processo si concluda, in media, entro otto mesi. Stando così le cose c’è poco bisogno di termini di prescrizione che tuttavia esistono per alcuni limitati casi di conclamata necessità.
Da noi, invece, se non fosse per la prescrizione, che quindi è giusto che ci sia, avremmo i vecchietti in tribunale sotto processo per reati che avrebbero commesso quando andavano ancora a scuola. La prescrizione è necessaria perché i processi, altrimenti, potrebbero non finire mai, tenendo un poveraccio per tutta la vita sotto la spada di Damocle di una giustizia dormigliona ma di lunghissima memoria.

Quindi ridurre i tempi dei processi, si può,
a patto che vengano eliminate tante norme e cavilli che nella legislazione delle altre nazioni europee non esistono, e a patto che, come in questi Paesi,  vengano ridotti i gradi di giudizio a uno solo ed anch’esso inappellabile.
Ed anche a patto che venga riformata la preparazione giuridica e la testa dei magistrati, perchè alcuni di loro sono convinti di essere dei grandi i personaggi agli occhi dell’opinione pubblica solo se perseguono tutti i reati di cui vengono a conoscenza, solo se  incriminano, arrestano, fanno condannare, e impugnano tutte le assoluzioni.
Così facendo le carceri scoppiano, i tribunali sono intasati, i processi vanno in prescrizione, perché tutti i reati anche quelli stupidi e insignificanti vengono obbligatoriamente perseguiti.

I nostri cari politici devono capire una volta per tutte che se i processi sono lenti e durano troppo a lungo bisogna tagliare i tempi dei processi, non i tempi della prescrizione!

E come si fa a tagliare i tempi del processo?
-Evidentemente facendo concorsi per aumentare il numero dei magistrati,
-facendo assunzioni di personale affinché nei tribunali si lavori tutto il giorno e non solo la mattina,
-depenalizzando certi reati,
-eliminando certe norme eccessivamente garantiste nei confronti degli imputati, quali quelle che riguardano i vizi di forma,
-organizzando meglio i tribunali,
-razionalizzando le energie, le forze, i mezzi
-dando più soldi ai lavoratori della magistratura, per incentivarli alla produttività,
-e poi soprattutto riducendo i gradi di giudizio

Invece che cosa vogliono fari nostri cari politici?
Vogliono accorciare i termini di prescrizione, sapendo che già oggi, ogni anno,vanno  in fumo, causa prescrizione, 200mila processi, il che vuole dire che ci sono  ogni anno  200mila imputati che la fanno franca senza che si possa stabilire se erano colpevoli o, peggio, dopo che si era stabilito, magari attraverso due gradi di giudizio che erano colpevoli, ma ora lo Stato per il troppo tempo trascorso si deve arrendere e non li può più punire.

E questi 200 mila imputati , se ne vanno a casa facendosi beffe delle vittime dei reati, che quindi diventano vittime due volte, una volta  per i torti subiti dal delinquente, e una seconda per  l'incapacità dello stato di rendere loro giustizia.

La decorrenza dei termini della nuova legge.
Di solito le nuove leggi esercitano il loro compito dal giorno della promulgazione in avanti, invece questa legge esplica i suoi nefasti effetti retroattivamente dal 2 maggio 2006, e sapete perché? Perché bisogna far rientrare nei termini di prescrizione brevi il processo a Berlusconi,  il processo Mills e i processi per i diritti Mediaset, che sono tutti relativi a reati che, almeno a quanto si sa o a quanto hanno scoperto i magistrati, sono stati commessi prima del 2 maggio del 2006.
Chi dice che trarranno beneficio da questi nuovi termini di prescrizione solo i reati di lieve entità,   punibili con pene inferiori a dieci anni, è bene che sappia quali sono i reati puniti con pena inferiore ai dieci anni:
-associazione mafiosa,
-peculato,
-corruzione,
-falsa testimonianza,
-tutte le associazioni a delinquere mafiose e non,
-omicidio colposo,
-furto,
-rapina,
-estorsione,
-le truffe,
-le molestie sessuali,
-le violenze sessuali.

Questa nuova norma che si sta introducendo in Italia andrà a salvare soprattutto, oltre a Berlusconi, anche gli imputati dei maxiprocessi. Infatti dove ci saranno molti delinquenti o presunti tali da processare, come si farà a farlo in tre anni in primo grado, in due anni in appello e in un anno in Cassazione?
Il ministro Alfano, che  sa che in Italia la durata media del processo penale è sette anni e mezzo,  se  poi fa approvare una legge che stabilisce che i processi devono durare sei anni, otterrà come conseguenza che  tutti i processi,  si prescriveranno  o in primo grado, o in appello, o in Cassazione.

Volete davvero il processo breve? accorciate i processi allora, non la prescrizione.
La prescrizione accorciata significa  che i processi continueranno  a durare a lungo ma, a un certo punto, dovranno estinguersi, dovranno morire.  Non è quindi una norma che abbrevia i processi, ma è una norma che, per salvare Berlusconi, uccide i processi e basterebbe chiamarla con il suo nome di  legge ammazza processi, di salva delinquenti, di salva ladri, di salva mafiosi, di salva camorristi,di salva corrotti, di salva estorsori, sequestratori, violentatori, pedofili etc. etc.
Per salvarne uno si lasceranno in libertà centinaia di migliaia di fior di mascalzoni.
E' giustizia, questa?

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