Il turismo sexual pedofilo.

Si parla di turismo sessuale pedofilo quando un reato sessuale è commesso all’estero nei confronti di un minore.
Si stima che annualmente 300.000 bambini siano vittime di pedofili provenienti in maggioranza dall’Europa (e l'Italia vi contribuisce con 30 mila!) e dagli Stati Uniti.
Gli autori di tali reati sfruttano le differenze esistenti tra la legislazione penale della Nazione dove ci si reca e quella del proprio Paese d’origine.
Questi maledetti turisti approfittano dell’ingenuità, della povertà e della fragilità che contraddistinguono una parte della popolazione dei Paesi sottosviluppati ,nei quali il fenomeno del turismo sexual pedofilo è particolarmente diffuso.
Ritratto del turista sexual pedofilo.

Generalmente i turisti sessuali sono uomini e donne che spinti da certi “impulsi” apparentemente incontrollabili accettano di trasgredire mettendo in atto comportamenti illeciti quali l’adescamento, lo sfruttamento, la violenza e la schiavitù nei confronti di individui più fragili o addirittura minori.
Sono persone con un’età compresa tra i 30 e i 45 anni, con una certa cultura, a volte persino intellettuali, spesso professionisti e benestanti, che utilizzano gli incarichi prestigiosi ricoperti nel loro Paese per potersi recare frequentemente nelle Nazioni del Terzomondo con l’intenzione di entrare in contatto con i minori per abusarne sessualmente.
Il pedofil turista è in genere una persona debole che attraverso la trasgressione sessuale crede di sentirsi apparentemente più forte , più "uomo", più "macho".
E' in libreria in questi giorni un libro nel quale un Ministro dell'attuale governo francese rivela di essere dedito al turismo pedofilo, e di averne approfittato a spese dello Stato per recarsi in Paesi dove gli era possibile praticare giochini erotici con una dozzina di ragazzi maschi adolescenti alla volta.
Pover'uomo, questo ministro: Non ha neanche il pudore morale di dimettersi!
Egli pensa forse, nella sua mente bacata , di aver vissuto chissà quali avventure erotiche, mentre non ha fatto altro che rovinare dei poveri ragazzini, che probabilmente, tra di loro, avranno riso dei suoi goffi tentativi di sesso pedofilo.
Il pedofil turista ritiene che col denaro tutto gli possa essere permesso e si considera perciò al sicuro da eventuali denuncie penali, del resto facilmente ripianabili con esborso di mazzette e regalie varie , ed infatti a questo proposito è davvero troppo esiguo il numero di coloro che sono effettivamente perseguiti dalla legge.
Il turismo sexual pedofilo è una piaga devastante soprattutto se associata alle forme di violenza e sfruttamento precedentemente citate, ed è praticato da persone affette da disturbi mentali che tuttavia non impediscono loro di mettere in atto pensieri, fantasie o comportamenti di tipo pedofilo senza averne dei disagi apparenti nello svolgimento delle loro normali attività relazionali, sociali e lavorative.
Le vittime del turista sexual pedofilo.
Per quanto riguarda le vittime del turismo sexual pedofilo sia maschile che femminile appare evidente in loro un denominatore comune: la povertà.

La povertà e l’ignoranza distruggono la dignità di queste persone che sin dalla pubertà si ritrovano ai margini della società costrette a svolgere un “mestiere” che non hanno scelto, ricco solamente di frustrazioni e violenze. Spesso infatti, le giovani vittime del turismo sessuale sono abbandonate a loro stesse, essendo considerate solo dei corpi “oggetto” che, una volta usurati, devono essere buttati via.
Ecco allora che lo sfruttamento e la schiavitù conducono non solo ad una costante povertà, ma anche a una serie di conseguenze ed invalidità legate essenzialmente alla diffusione di certe malattie sessuali.
Si calcola che siano circa 2 milioni i minori sfruttati sessualmente nel mondo, per un giro d’affari di oltre 5 miliardi di dollari all’anno. Soltanto in Brasile sono 500mila gli adolescenti maschi e femmine dediti alla prostituzione,mentre in Thailandia sembra che superino gli 800mila.
In India i bambini che lavorano nell’industria del sesso sono 400-600 mila: il 20% delle ragazze hanno meno di 12 anni e la metà di loro è sieropositiva.
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