11 agosto 2010

140.0) La religione in cui credo.


La religione in cui credo.

Padre Livio di Radio Maria dice che molti cristiani si sono ormai creati una loro propria religione particolare e personale e quindi, poiché non seguono più la Chiesa cattolica, perderanno certamente la loro anima.
Queste persone, egli afferma nel suo fanatico integralismo religioso,fatto di peccati e di immancabili castighi di Dio, si sono messe in testa che “non Dio ha creato loro, ma essi stessi hanno creato Dio”.
La loro superbia è tale che andranno a ingrossare le fila del Maligno.

Io sarò di certo tra costoro, perché ormai ritengo che la religione cattolica, per come ci viene predicata attualmente, ci mostri un Dio ingiusto, un Dio creatore di tutti che però fa delle preferenza tra gli uomini.
Chissà poi perché Egli ha privilegiato il popolo ebreo, e mentre a questo popolo ha concesso tutto il suo aiuto e la sua benevolenza, ha lasciato andare in malora tutti gli altri, ha fatto in modo che gli altri popoli venissero sconfitti e sterminati dall’avidità di espansione dei sui protetti.
Il Suo popolo eletto.

Io ho un mio modo sicuramente limitato di ragionare però riesco a capire senza tanti sforzi mentali che, se sono padre di dieci figli , non devo privilegiarne uno a scapito degli altri.
Non sarei giusto.
La Chiesa cattolica ci mostra perciò un Dio ingiusto.
Il che non è vero.
E’la Chiesa a sbagliare presentandocelo così.
Essa ci predica una religione basata su concetti umani di migliaia di anni fa, quando si pensava che Dio fosse un’ Entità potente, capricciosa e lunatica che si divertiva sadicamente a martoriare l’umanità e quanto aveva creato.
Purtroppo la Chiesa, continuando a rifarsi a questi ragionamenti antichi, sembra quasi comportarsi come se il suo fondatore Gesù Cristo non sia mai esistito.

Infatti essa continuando a presentarci l’Antico testamento, ci mostra ancora oggi un Dio irascibile e scontento, mentre Gesù è venuto nel mondo per portare , in sostituzione di quello antico , un nuovo messaggio, il Vangelo, la nuova Buona Notizia, basata sul concetto che Dio è invece un Padre buono e premuroso verso tutte le sue creature.

E’ sbagliato, ci dice Gesù, continuare a pensare a Dio come un vecchio irascibile e pieno di rancore,come a un Dio di cui avere paura; è invece giusto raffigurarlo come il Padre celeste, il Padre della parabola del figliol prodigo, un Padre attento e premuroso, pieno di felicità se i suoi figli sono felici e infelice per loro se sono sbandati.

Con la venuta di Cristo l’Antico Testamento è stato abolito, è stato superato.Deve essere tramandato solo per non perdere la conoscenza storica dell’esistenza di un popolo che si credeva più bravo e prediletto da Dio rispetto agli altri.

Purtroppo la Chiesa non si accorge di continuare a basare i suoi insegnamenti religiosi sui divieti e le usanze del vecchio testamento, cioè : - Non fare questo, non fare quello -mentre invece il suo fondatore Gesù Cristo, ci ha comandato di seguire solo due comandamenti, ed entrambi formulati in forma positiva, non al negativo.
- “Ama Dio”, e per dimostrare che lo ami davvero, -“ama il prossimo”.
Dai da mangiare agli affamati, visita i carcerati, rivesti gli ignudi, soccorri gli orfani e le vedove.
Insomma datti da fare. Dai il tuo contributo per rendere il mondo più giusto.
Non limitarti a evitare il male, impegnati a compiere il bene.
Guarda che Dio, che è Padre nostro buono e premuroso, non vuole sacrifici basati sul sangue e l’orrore, ma desidera che gli uomini lo preghino dall’interno del loro cuore, non più da luoghi di culto faraonici , splendenti d’oro e pietre preziose, e magari costruiti col sangue di migliaia di vite umane.

La vera Chiesa, quella fondata da Gesù Cristo, sulla forte schiena di quel roccioso marinaio Cefa, chiamato da allora per questo Roccia, Pietra, Pietro non basa di certo la trasmissione dei suoi insegnamenti sulla liturgia o sulla ritualità di certi gesti da compiere sempre nello stesso modo e con certe modalità altrimenti non valgono, come invece accade oggi.
La vera Chiesa di Cristo non vede peccati dappertutto.
Essa guarda le intenzioni del cuore, non il comportamento.

E che cavolo: come mi diceva mia madre, se io la domenica sto dando assistenza a un malato e non posso andare a messa, la mia messa è lo stare accanto al malato, ed è sicuramente più accetta a Dio che non l’andare in Chiesa distraendosi a curiosare e a cicalare con altre persone, magari malignando sui comportamenti del prossimo.

Io chiedo che la Chiesa cattolica torni a predicarci una religione attiva, una religione che non mi faccia sentire figlio poco apprezzato da Dio rispetto ad altri figli più prediletti.
Al termine dei miei giorni poi vorrò essere giudicato dal Dio Padre buono e premuroso rivelatoci da Gesù, per quello che ho effettivamente combinato usando la ragione che mi ha dato, non per quei riti magici che non ho seguito o quelle formulette ripetitive di preghiere che non ho recitato.

Perchè un altro appunto che mi fa stare lontano da questa Chiesa, è che essa ormai ritiene più importante la liturgia, cioè il rispetto quasi maniacale e la ripetizione di certe formulette di preghiera e di certi suoi riti sacri e quasi magici, piuttosto che la diffusione del messaggio di amore e di carità sociale che ha predicato il suo fondatore Gesù Cristo.
La Chiesa si è ormai scordata che se c’è mai stato uno che non rispettava le regole costui era proprio Gesù.
I suoi discepoli sgranocchiavano spighe di grano anche al sabato per sfamarsi, e farlo al sabato era proibito.
Egli compiva miracoli anche al sabato, e non è che fare i miracoli al sabato fosse proibito, perché la legge non aveva previsto tale azione, ma era comunque un andare contro la legge perché a quei tempi al sabato le uniche azioni che si potevano lecitamente fare erano la pipì e la popò.
Tutto il resto era proibito.
Ed egli di queste proibizioni della liturgia umana se ne fregava altamente e guariva, guariva a più non posso, e se gli capitava di farlo di sabato era ancora più contento.

Perché più del rispetto delle regole liturgiche umane gli importava la felicità del suo prossimo.


Ah!Sì! Se la Chiesa ritornerà a seguire le orme di Cristo, io,te lo prometto caro Padre Livio, ritornerò nella Chiesa.
Tornerò ad ingrossare non più le fila del Maligno, ma quelle della Chiesa di Gesù Cristo.



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