24 novembre 2010

220.0) Piccola proposta per far tornare bella e pulita la città di Napoli.

Piccola proposta per far tornare bella e pulita la città di Napoli.

I cittadini di Napoli, invece di salmodiare a san Gennaro, che dei loro bisogni proprio se ne frega, scendano in strada davanti a casa loro, nella loro via, e per un mese intero ogni abitante maggiorenne, munito di guanti e mascherine, inizi ad aprire i sacchi di immondizia lì accatastati.
Sacco per sacco, ne setaccino il contenuto riversandolo poi a seconda della tipologia in diversi mucchi ( o contenitori forniti dalle autorità comunali):
1)mucchio o contenitore della carta;
2) id. del vetro e barattolame;
3) id. dei rifiuti organici (bucce di frutta, insalata, e scarti alimentari);
4)mucchio dei rifiuti ingombranti (materassi, armadi, frigoriferi etc.).
5)mucchio dei rifiuti generici non catalogabili tra i precedenti.

Per ogni strada, ad intervalli regolari ben cadenzati, passeranno poi i mezzi dell’azienda ecologica, per raccogliere le varie ammucchiate.
Ogni automezzo dovrà naturalmente avere una propria specializzazione, quindi l’automezzo della plastica raccoglierà solo la plastica, e così via.

Questi automezzi verranno scaricati in un deposito vicino alla stazione dei carri merci, e da lì i rifiuti verranno caricati, a seconda della loro tipologia sui vagoni o sui container ben sigillati di appositi treni merci, per l’invio agli inceneritori delle varie città che si siano mostrati disponibili.

N.B.:
Perché non è vero che i cittadini delle altre regioni non vogliano accettare i rifiuti di Napoli: semplicemente, se non sono setacciati, differenziati, divisi per tipologia di rifiuto, questi sacchi generici non possono essere bruciati negli inceneritori o termovalorizzatori che dir si voglia, in quanto la lavorazione dell’insieme di rifiuti non controllati, produce diossina e risulterebbe dannosa per le popolazioni delle località vicine a tali impianti.

Se invece i rifiuti sono setacciati e divisi per tipologia, è certo che ci sarà una corsa per accaparrarseli.
Perché i rifiuti, se ben smaltiti, producono ricchezza e possono essere trasformati in altri beni di consumo.
Così, ad esempio, il vetro e il barattolame saranno inviati anche ad industrie siderurgiche che li potranno utilizzare come materia prima per il loro ciclo lavorativo.
Idem per la carta riciclata, molto richiesta dalle industrie cartacee.

Naturalmente l’impegno della popolazione maggiorenne di Napoli, per questa attività di smaltimento dei rifiuti accatastati nelle vie della loro ex bella città, dovrà essere stimolato con la distribuzione di cibo e di altri generi di prima necessità da parte del personale della Protezione Civile o dell’Esercito, così come gli automezzi di queste due ultime organizzazioni, invece di restare nei depositi o nelle caserme inutilizzati dovranno essere impiegati e fatti circolare per la raccolta di cui sopra.

Così facendo, cioè imparando a suddividere l’immondizia prodotta, fino a che la loro città non sia stata ripulita, i napoletani saranno in grado, in poco tempo, di sapersi adeguare anch’essi alla raccolta differenziata che è in atto ormai in tutto il resto d’Italia e d’Europa.

Naturalmente nel frattempo il Governo e gli Enti Locali devono darsi da fare per programmare la progettazione e la costruzione di termovalorizzatori di medie dimensioni in ogni città di provincia italiana, e ogni sindaco di ogni comune italiano deve essere obbligato a stabilire sul proprio territorio comunale una piattaforma ecologica in cui riversare in via provvisoria, per essere inviati allo smaltimento, i rifiuti dei propri concittadini.

Questa proposta pratica di buon senso, vale non solo per la città di Napoli, che a noi tutti ci piange il cuore di vedere ridotta in questo stato , ma per ogni città nella quale il problema della raccolta dei rifiuti non sia stato ancora affrontato con spirito europeo: (vero Palermo?).

Buon lavoro di pulizia a tutti.
E che la pulizia delle strade entri nel Bel Paese, e che Napoli e il Vesuvio , e Palermo e dintorni, tornino ad attirare entusiasti turisti .



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