7 novembre 2010

208.0) Una religione leggera.

Una religione leggera.

Io credo che la religione non sia un macigno che Qualcuno ha messo sulle nostre spalle per complicarci la vita, ma sia un vento leggero che ci invita a ringraziare il Creatore ogni mattino per il dono della vita ricevuto e ogni sera per la giornata appena trascorsa, e ci incita a rivolgerci a Lui pregandolo di darci aiuto e sollievo quando le cose si fanno difficili.

Ma perchè ci vogliono far credere che quel Qualcuno che ha detto che gli uomini devono semplicemente amare Dio e , a dimostrazione pratica di ciò, amare il prossimo, abbia poi voluto complicarci la vita con norme e precetti del tipo: “se non vai a messa alla domenica te lo puoi scordare il Paradiso”, oppure:” se ti lasci dominare dal sesso in vita, poi brucerai nell’inferno”?

Sono convinto che queste norme non siano espressioni della volontà di Dio, bensì interpretazioni umane e quindi erronee e fallaci. Sono precetti, sacramenti , usanze liturgiche teatrali con le quali la Chiesa vuole complicare la vita dei suoi fedeli credendo con ciò di tenerli maggiormente attaccati a sé e al suo magistero, inculcando loro il timore che se se non rispettati la collera divina si abbatterà sulla loro vita futura.

Dobbiamo renderci conto che la religione non è e non deve essere una serie di norme o di divieti da seguire altrimenti scatta il castigo , bensì una sorta di traccia leggera sulla sabbia della nostra vita che ci indica la direzione giusta verso cui andare, se vogliamo vivere bene qui in terra e meglio ancora poi di là.

Cosa volete che interessi a Uno che ha detto :”Se volete bene a Dio dimostrateglielo dando da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, vestite gli ignudi, andate a portare sollievo e perdono ai carcerati etc, etc”?
Di certo a un Dio così NON interessano le ampolle piene di acqua benedetta e santificata con delle formule magiche con cui farsi il segno di croce entrando in Chiesa, o il portare venerazione ed adorazione ad improbabili reliquie giunte fino a noi attraverso il cammino dei secoli.
Tutto questo semplicemente non Gli interessa e non vi castigherà mai se se non chiamerete Santo Padre il capo della gerarchia ecclesiastica, o Eminenza o Eccellenza i vescovi e i cardinali.
Queste sono tutte cose inventate dagli uomini, per attribuirsi importanza.

Ma è mai possibile che a Dio faccia piacere essere pregato, come ci dicono di fare, con delle formule ripetitive da recitare a memoria mentre pensiamo ad altro ?
Ma davvero riteniamo di farGli cosa gradita, salmodiando delle frasi o delle cantilene incomprensibili ad alta voce?
Facendo così stiamo solo perdendo del tempo, che potremmo meglio impiegare compiendo opere di carità verso il prossimo come Egli ci ha richiesto.
E’ proprio così importante e portatore di benefici spirituali credere in quadri o statuine che lacrimano o nel sangue di santi che si liquefa, oppure nell'efficacia di riti di esorcismi antidiabolici o nella verdidicità di stimmate sulle mani di qualche personaggio, o di apparizioni quasi quotidiane con messaggi misteriosi segreti e altisonanti per l’umanità da parte di santi e madonnine varie?
O non è invece più importante lasciare perdere tutto questo rituale teatrale anacronistico e darsi da fare per dimostrare di amare Dio attraverso una concreta azione di carità verso il prossimo?

E’ questo il modo di interpretare la religione che Dio vuole per gli uomini, è questa la religione che vogliamo, una religione leggera, da portare sulle nostre spalle con allegria e serenità, senza traumi o paure di castighi eterni nell’aldilà, una religione capace, con le opere di bene che ci invita a compiere, di trasformare già in un paradiso la vita terrena di tuttta l’umanità.

Preghiamo quindi Dio, elevando a Lui la nostra mente, con povere ma sincere parole nostre, perchè ci aiuti a capire la Sua volontà e a metterla in pratica riversando il nostro amore su quanti ci stanno vicino.


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