28 febbraio 2011

37.1) Che fastidio vedere dei disabili in Porsche e in Suv!

Che fastidio vedere dei disabili in Porsche e in Suv!

Sinceramente a molti . ed anche a me, dà fastidio vedere macchine di lusso e grossi Suv passare per il centro storico della città, incuranti delle zone chiuse al traffico e parcheggiare tranquillamente nei posti riservati ai disabili, tutti con bene in evidenza sul parabrezza il contrassegno arancione rilasciato a persone con gravi difficoltà di movimento.


Sono macchine dai prezzi proibitivi che noi non guideremo mai, e che risultano essere impegnative da guidare anche per chi non abbia dei problemi fisici.

Eppure si vedono sempre con sempre maggior frequenza molti invalidi alla guida di auto così lussuose e imponenti.
Il problema del fastidio nasce dal fatto che la maggioranza di noi è convinta che chi ha ottenuto, nonostante le sue infermità o le sue disabilità, la patente di circolazione dovrebbe farlo utilizzando, chissà perché, delle vetture utilitarie ed economiche.

Diciamocelo chiaro: in strada ci dà sui nervi vederci superati da un invalido in Porsche , oppure vedere che nel parcheggio riservato ai disabili è bellamente parcheggiata una Maserati 3000 col suo bel contrassegno arancione in evidenza sul cruscotto.

Ma da dove ci nasce questo fastidio? Credo sia perché in fondo siamo un po’ razzisti.
Non invidiamo di certo gli invalidi per le loro difficoltà fisiche, ma sotto sotto li invidiamo per il fatto che essi abbiano diritto a certi piccolissimi privilegi, quali il parcheggiare in posti a loro riservati o il superare senza troppa difficoltà pilomat o zone stradali off limits ai più.

Ti viene da dire: ma che razza di invalido è quello lì che gira con una Bmw o con una Porsche?

Cos’è che ci ha dato la convinzione che i disabili, oltre che invalidi, debbano essere anche poveri?
Ci siamo fatti l’idea che i disabili, essendo ai margini della società produttiva ed essendo emarginati anche sui posti di lavoro, non abbiano il diritto di viaggiare su imponenti Suv o macchinoni di lusso.
Secondo noi essi dovrebbero starsene ai margini anche nella scelta del modello di automobile da guidare.

E' o non è una sottile forma di razzismo il pensarla in questo modo?
Infatti, se ci ragioniamo, cosa impedisce a un industriale che abbia avuto un incidente e sia rimasto offeso alle gambe, di continuare a guidare un Suv come faceva prima dell’incidente?

E perché una persona che zoppica o un sordomuto dovrebbero viaggiare su automobili scassate o quasi?
Come mai pensiamo che un invalido dovrebbe già ringraziare Iddio per il fatto di potersi mettere al volante della sua piccola Panda munita di comandi speciali, invece di superarci col suo macchinone in autostrada, noi che invalidi non siamo, e che ci possiamo permettere solo la nostra vecchia Punto magari acquistata di seconda mano?.

Se siamo dei falliti economicamente noi, perché anche gli invalidi lo dovrebbero essere?
C’è l’invalido ricco che si può permettere di guidare auto lussuose, e c’è l’invalido povero che a malapena può permettersi un’utilitaria, così come accade nella società delle persone senza invalidità.

Tra l’altro, occorre dire che più le macchine sono costose tanto maggiore è il grado di sicurezza che esse garantiscono al guidatore, e in particolar modo al guidatore disabile, perché sono equipaggiate da una miriade di dispositivi che gli facilitano la guida.

Più pericolose da guidare per un disabile sono le macchine economiche o con dispositivi di emergenza non sufficientemente all’altezza, perché mettono a repentaglio la sua vita e forse anche quella di chi lo incrocia sulla strada.

Perciò, io per primo,ragionandoci sopra, non mi devo più scandalizzare o essere infastidito, se vedo scendere da un Suv o da una maestosa BMW un disabile, ma anzi devo essere felice per lui, che su auto di questo tipo può guidare tranquillamente con standard di sicurezza elevati ed evitare incidenti che potrebbero coinvolgere magari anche me stesso.



Piuttosto c’è da dire che la cosa che dovrebbe darci fastidio e non essere più da noi tollerata non è tanto il veder un invalido scendere da una macchina lussuosa, quanto il veder parcheggiare in posti riservati agli invalidi delle auto che non ne hanno i titoli.
I posti già di per sè numericamente molto limitati riservati al parcheggio degli invalidi dovrebbero essere a disposizione delle vetture che abbiano effettivamente a bordo un invalido, mentre invece vengono arbitrariamente utilizzati anche quando a bordo ci siano solo degli autisti senza alcuna invalidità.
La sig.ra col nonno disabile, quando accompagna il nonno in Ospedale o in clinica ha diritto di parcheggiare il suo Suv o la sua Ferrari nei parcheggi riservati ai disabili, ma non quando si reca con la colf al supermercato per la spesa settimanale, anche se lascia il contrassegno arancione ben in evidenza sul cruscotto.
Questa è una cosa da non tollerare più, ed è tutto sommato la cosa che veramente dà fastidio, perché configura una vera e propria prepotenza contro chi, invece , è disabile sul serio, quindi già provato dalle vicissitudini della vita, e per questo avrebbe tutto il diritto di non tribolare alla ricerca di un parcheggio a lui riservato.


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    2 commenti:

    1. perchè ci sono molti che fanno finta di essere invalidi o diversamente abili O CI SONO MOLTI CHE APPROFITTANO dell'invalidità dei propri figli o genitori o fratelli per avere agevolazioni. vds coloro che approfittano della legge 104 per i propri interessi. purtroppo ne conosco 1. è un uomo di merda.

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    2. perchè non ci pulò essere un disabile ricco che vuole il suv!! poi gli eccessi son d0accordo che ci sono

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