28 luglio 2011

133.1) Politici, lobby e redditi da fame

Politici, lobbies  e redditi da fame

Adesso salta fuori che l’attuale ministro delle Finanze paga in nero l’affitto della sua casa in Roma.
Tempo fa l’attuale Presidente del Consiglio disse che per lui era quasi lecito che si evadessero le tasse.
Abbiamo i politici più numerosi, più pagati e più privilegiati del mondo che però presentano al fisco dichiarazioni dei redditi da fame.
Dal loro ammontare lordo possono contare su una miriade di detrazioni, di eccezioni, di deduzioni, di esenzioni che portano il netto da tassare a cifre ridicole e da povertà.

Lo stesso avviene per certe categorie di persone, per certe lobby che riescono a mantenere un elevato tenore di vita spendereccio, pur di fronte a dichiarazioni dei redditi talmente esigue da fa paura.
Molte persone  appartenenti a queste categorie cambiano Suv ogni sei mesi, ristrutturano appartamenti e ville, fanno vacanze milionarie, eppure per il fisco, in base alle dichiarazioni dei redditi, sono dei poveracci.
Sarebbe forse ora, di fronte allo scandalo di ministri delle Finanze che evadono le tasse, e di fronte a certi privilegi da casta sia dei politici che di altre categorie di persone, che sulle buste paga di costoro si iniziassero ad applicare nella stessa misura le stesse trattenute e deduzioni ( e non altre) che vengono applicate sulla paga dei lavoratori subordinati.
Si vedrebbe così finalmente la diversità di ammontare netto che esiste davvero tra i politici, i giornalisti, gli avvocati, i commercianti, gli artigiani, il popolo delle partite iva, e la povera gente che deve campare con poco, e su quel poco, che è obbligata a dichiarare,  è tassata molto.


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