7 novembre 2011

170.1) Crisi di credibilità e ipotesi di soluzione.

Crisi di credibilità e ipotesi di soluzione.





La crisi dell’ Italia si chiama Debito Pubblico.
Lo Stato italiano ha circa duemila miliardi di euro di debiti (chissà poi come si scrive in cifre!!)
Bisogna trovare il modo per rimborsarli, altrimenti d’ora innanzi più nessuno al mondo sarà disposto a prestare soldi all’ Italia.

Con questa spada di Damocle sul capo, il governo, il nostro attuale governo, riunitosi in seduta plenaria, con una grande trovata d’ingegno, che ti fa?
Rende più facili i licenziamenti .
Tutto qui? Ma Che c’entra?
Sarebbe come dare un biglietto del cinema a uno che ti muore di fame.
Dopo il film quello è più affamato di prima.

Berlusconi fa il gradasso e ci tiene a far capire ai principali Capi di Stato riunti a Cannes che gli italiani non vogliono fare sacrifici per rientrare dal loro enorme debito pubblico, in quanto del debito pubblico essi altamente  se ne fregano.
A riprova di ciò, egli dice, essi continuano a frequentare i ristoranti e le pizzerie, e a volare in giro per il mondo.
Così egli presenta in modo caricaturale gli italiani,  quasi fossero una scolaresca di marmocchi in vena di divertimenti e di esuberanze, tanto a casa c’è poi il papà che paga i danni  per tutti.
E quasi a dargli manforte difatti c’erano più di tremila italiani tra i partecipanti alla maratona di New York dei giorni scorsi.
Tremila ipersone che non hanno niente da fare e hanno soldi da buttare per realizzare un capriccio.

Ma Berlusconi si sbaglia citando come esempi del benessere italiano questi casi di persone ancora oggi benestanti perchè non sono ancora state toccate dalla crisi economica.
Egli mostra all’opinione mondiale una classe di italiani che continua a vivere e a sperperare in quanto non ancora raggiunta dalle difficoltà. 
Ma gli italiani non sono solo quelli che egli frequenta e che ci cita ad esempio: ci sono le persone che si rivolgono ormai alle mense della Caritas, per fare almeno un pasto decente al giorno, quelle che cercano qualche avanzo ancora commestibile negli scarti dei mercati ortofrutticoli., quelli che hanno perso il posto di lavoro e i giovani che il lavoro non lo troveranno mai.
Costoro non frequentano certo i ristoranti e i luoghi di divertimento citati dal nostro ormai anacronistico Presidente del Consiglio, il cui comportamento viene ormai deriso anche dagli altri Capi di governo europei.

Berlusconi si sbaglia, e di grosso, presentando i suoi concittadini come degli svampiti dediti solo a riempirsi la pancia e a volare per il mondo, perché gli italiani hanno capito che le difficoltà in cui si dibatte il loro Paese sono reali, e vorrebbero sinceramente che esso tornasse a rinascere.

La maggioranza degli italiani è ormai consapevole che il debito pubblico, prima o poi, con governanti capaci e all’altezza del loro compito, dovrà essere ridotto drasticamente.
Basta che il governo torni ad avere una sua credibilità., ed essi sono disponibili ad accettare i sacrifici necessari.
D’ora innanzi i futuri governanti si mettano a lavorare a tempo pieno per la Nazione, e non più a tempo perso, come l’attuale Presidente del Consiglio si è degnato di rivelarci.
Evidentemente , come già ampiamente si supponeva, più che la guida dell’Italia i suoi obiettivi principali erano il venir fuori dai guai giudiziari in cui si era cacciato negli anni in cui non era ancora sceso in politica, e il soddisfacimento di una sessualità senile sfrenata, schifosa e senza limiti.

Chi ci governerà abbia  sin d'ora ben chiaro che l’Italia è un Paese solvibile, con patrimoni privati in grado di coprire due volte il deficit pubblico, con banche più sane di quelle francesi o tedesche, e con una vitalità imprenditoriale di prima grandezza.

E’ necessario che chi ci governerà  lo sappia fare indirizzando e guidando il Paese con serietà e con fermezza, chiedendo e ottenendo sacrifici da tutte le classi sociali, in proporzione alle loro effettive capacità contributive, combattendo in primis quell’evasione fiscale cui è dedita, come fosse uno sport nazionale, almeno la metà della popolazione.

Debito pubblico e mancanza di credibilità politica sono le attuali grandi palle al piede del nostro Paese.
Per rimuoverle entrambe basterebbe che il Presidente della Repubblica, l’on. Napolitano, con la sua carica giovanile di saggezza e fermezza assumesse "ad interim"  per sei mesi, anche  la carica di Presidente del Consiglio e l’Italia tornerebbe a vivere nuovi e meritati fasti economici e sociali.
Viva l'Italia!



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