22 maggio 2012

57.2) Ho scoperto di essere un razzista.


Ho scoperto di essere un razzista

Un mio amico mi ha recentemente raccontato questa sua esperienza, e si vedeva che soffriva, nel raccontarla.

- Da qualche tempo frequento, su consiglio del medico che mi ha trovato delle stenosi, (restringimenti delle arterie nelle gambe) , la piscina comunale per fare in acqua un po’ di ginnastica adatta alla mia età.

Si chiama ginnastica dolce, e siamo una decina di persone di entrambi i sessi a frequentarne i corsi.

Ora succede che entrato in acqua, immancabilmente dopo qualche minuto mi scappa di fare plin plin ( come dice una pubblicità) e anche se sono appena andato in bagno l’impulso è troppo forte e non resisto.

Così la faccio e la cosa finisce lì perché penso che sia uno stimolo comune a tutti, come accade quando si fa il bagno nel mare o si è sotto la doccia.

Bene, ma è successo che l’altro giorno si sia aggregata a noi una donna africana, una donna di razza nera, più o meno della nostra età e probabilmente anch’essa bisognosa di fare ginnastica in piscina.

Come l’ho vista entrare in acqua una parte del mio cervello è andata in tilt.

-Non si metterà mica adesso a fare anche lei plin plin in acqua, vero? –

Al che, l’altra metà del mio cervello rispondeva: - E allora? non l’hai forse fatta anche tu? E non l’hanno forse fatta anche tutti gli altri che stanno frequentando il corso?-

-Si- rispondeva la parte marcia del mio cervello - ma loro ed io siamo degli esseri umani che semplicemente non abbiamo resistito allo stimolo, ma lei, lei ……. lei non è come noi, che saremo belli o brutti,giovani o vecchi, magri o grassi, ma che tuttavia non ci facciamo schifo tra di noi.

Questa donna qui, invece, con quella sua pelle così nera e unta …..!!! no, non è possibile che……!

- E se si fosse trattato di Naomi Campbell???- incalzava la parte sana

-Beh, lei sì, certo , ma le altre , le altre no, ti prego, non devono fare plin plin in acqua vicino a me!- ragionava così il mio cervello bacato , e a questo punto io, essendomi accorto che non seguivo più l’istruttore , con una scusa qualsiasi sono uscito dalla piscina .

Aveva vinto la parte razzistica che evidentemente c’è in me e che io fino ad allora ignoravo bellamente di possedere. –

Poveraccio, questo mio amico, mi ha fatto pena.

Ha scoperto il suo lato razzista e ci è rimasto male.

Io invece, che di essere razzista dentro di me un po’ lo sospettavo, perché tempo fa , pensando che i miei nipotini tra 20 o 30 anni probabilmente avrebbero messo su famiglia con uno o una di razza nera o asiatica, mi ritrovai ad esprimere dentro di me il desiderio di non esserci più quando la cosa sarebbe accaduta , ma di andarmene tranquillamente prima per non essere coinvolto nell’avvvenimento che il mio cerrvello non approvava.

Perciò non mi meravigliai più di tanto per lo sconcerto del mio amico, ma gli feci anzi capire che insomma, un po’ tutti, chi più chi meno ……e che l’importante è di non farlo diventare un’ossessione il nostro piccolo lato razzista , ma di accettarci così come siamo , pieni di buone e cattive azioni ma anche consapevoli dei lati oscuri della nostra mente.

Ed un’altra cosa gli dissi al mio amico, e cioè che io, visto l’andazzo che c’era in quella piscina comunale nella quale tutti facevano i porci bisognini loro, io in quella piscina quest’estate di certo non ci avrei messo piede.

E dico piede per non dire dell'altra altra parte del corpo.






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