29 dicembre 2012

102.2) Torniamo al baratto? dai, che forse è meglio.



Torniamo al baratto? dai, che forse è meglio.

Se una impresa  esegue dei lavori per conto dello Stato, attualmente lo Stato non la paga subito,  ma di lì a due o tre anni

Nel frattempo però l’impresa  deve a sua volta dare  dei soldi allo Stato per le tasse, ma glieli deve dare subito, alla data prefissata.

In questo modo alcune imprese sane, che hanno cioè più crediti che debiti, loro malgrado  muoiono, falliscono, o riducono e licenziano il personale, il quale   a sua volta ridurrà i propri consumi rinunciando all'acquisto di determinati beni non essenziali,  facendo fallire altre ditte e  facendo così aumentare la recessione, fino al probabile fallimento o bancarotta dello Stato.

Lo stiamo  vedendo tutti in questi anni di  crisi economica.

Sarebbe logico introdurre perciò il concetto di “compensazione”, cioè fare in modo che tra lo Stato e  le Ditte  allo stesso tempo creditrici e debitrici  si  raggiunga un patto  che consenta per entrambi di pagare  subito o in tempi  ragionevolmente strettissimi, il saldo tra debiti e crediti.

Ma  per gli amministratori dello Stato  questo concetto sembra essere un tabù, e  bisogna quindi trovare un rimedio.

Allora, la cosa funzionerebbe così:

Lo Stato  versa alla impresa che ha eseguito i lavori per lui, dei buoni  spesa di valore predefinito, da utilizzarsi su tutto il territorio nazionale (sulla falsariga dei  famosi  assegnini di qualche decennio fa).

La Ditta   versa tali buoni ai suoi dipendenti  in busta paga.

Questi possono spenderli  come , dove e quando vogliono .

In questo modo  l’economia  viene rilanciata e  fatta ripartire, perché la gente  ha di nuovo  in mano qualcosa da spendere , e torna così a fare acquisti, mentre  le Ditte  che hanno lavorato per lo Stato non sono più costrette a chiudere o fallire  o licenziare  il personale, perché hanno ricevuto quanto gli  spettava.



A questo punto  non rimane altro da fare per lo Stato  che autorizzare   le ditte che  hanno incassato  i buoni spesi dalla gente,  a compensare con lui  tali buoni di credito con  le imposte che esse  gli devono, e il cerchio si chiude.

Si torna cioè al  baratto, per rilanciare l’economia,  al tanto vituperato ma tanto vitale baratto.

Alla faccia di tanti “Professori”che sanno solo aumentare le tasse  ed    impediscono  la compensazione tra debiti e crediti,  così affamando e rovinando una intera Nazione.



Utilizzando lo stesso concetto di baratto , allo stesso modo si potrà  fare un domani con il debito pubblico.

Ai possessori di Bot, o Btp, o Cct  gli si può dare in cambio dei buoni spesa come sopra,  utilizzando poi il concetto di compensazione con le Ditte che  effettivamente danno merce in cambio di tali certificati, e il cerchio si chiude  ma, soprattutto,  il debito pubblico si riduce.


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