30 marzo 2013

26.3) Napolitano nomini sé stesso a capo del governo

Napolitano nomini sé stesso a capo del governo.

Non resta che una soluzione.
Di fronte ai veti incrociati di PD, PDL, Grillo e grillini,  Monti e scelta civica  gli uni contro gli altri armati  per impedire la formazione di un nuovo governo, non si vede altra strada che  un atto di imperio di Napolitano.
Egli in questo momento non può sciogliere le Camere perché è alla fine del suo mandato e allora alcuni  gli propongono di dimettersi per favorire la nomina di un nuovo Presidente della Repubblica   che, con il pieno dei poteri a lui conferiti , possa   mandare a casa questo Parlamento uscito dalle recenti elezioni, e rimandarci tutti a votare entro il 15 giugno.
Ma in questo modo le cose non cambierebbero gran che, in quanto  probabilmente gli elettori italiani non farebbero altro che confermare il loro voto di febbraio e allora saremmo daccapo.
L’unica soluzione, anche se un po’ azzardata, è che Napolitano nomini sé stesso capo del governo  in via provvisoria, con una durata limitata e per fare solo alcune cose.
ISTITUZIONI
- Abolizione del rimborso elettorale ai partiti.
- Diminuzione del numero dei parlamentari  a 100 per la camera e 100 per il Senato con max   due mandati per i parlamentari e per qualunque altra carica pubblica ed eliminazione per essi  di ogni privilegio particolare, tra cui  il diritto alla pensione dopo due anni e mezzo-
- Divieto per i parlamentari di esercitare un’altra professione durante il mandato
- Stipendio parlamentare allineato alla media degli stipendi nazionali
- Divieto di cumulo delle cariche per i parlamentari (esempio: sindaco e deputato)
- Nuova legge elettorale  con sbarramento al 10% per i partiti in modo da far esistere solo due partiti o due coalizioni e con  un premio di maggioranza del 52%  per il partito o la coalizione  che ha raccolto più voti, per far sì  che  possa governare il Parlamento ed anche che  a causa di defezioni, assenze, malattie e altro,  l’opposizione ogni tanto, possa  mettere i bastoni tra le ruote e far approvare dei suoi provvedimenti.
- Non eleggibilità a cariche pubbliche per i cittadini condannati dopo almeno due gradi di giudizio-
 - Abolizione delle province
ECONOMIA
- Eliminazione dei contributi pubblici per il finanziamento delle testate giornalistiche
- Allineamento delle tariffe di  benzina, energia, telefonia, elettricità, trasporti agli altri Paesi europei
-Vietare gli incroci azionari tra sistema bancario e sistema industriale
- Abolizione di qualsiasi commissione bancaria su prelievi, versamenti  o pagamenti con carte di credito o  bancomat
 - Riduzione delle spese militari
- Rimborso immediato  dei debiti dello Stato verso le aziende sue creditrici
- Sostegno alla scuola pubblica  e alle famiglie in difficoltà
- Permettere ai comuni virtuosi lo sblocco delle proprie  risorse  per  l’erogazione di servizi  ai cittadini

- DIMINUZIONE DEL DEBITO PUBBLICO (attualmente di 2000 miliardi ) CON LA CREAZIONE   DI UN FONDO D’INVESTIMENTO (Fondo Italia o altro nome ) al quale lo Stato italiano e le pubbliche amministrazioni dovranno conferire i propri immobili, le proprie partecipazioni azionarie e i propri diritti demaniali.
Le quote di questo Fondo  saranno  scambiate con gli attuali titoli di stato, eventualmente a condizioni di favore per i detentori di titoli pubblici, e lo scambio, quindi, genererebbe una immediata riduzione del debito pubblico di 500- 600 milardi di euro. (Io ti do una  quota parte di proprietà del Colosseo e tu mi restituisci  i Bot che hai in mano.)
La gestione di questo Fondo Italia verrà affidata a una o più società di amministrazione internazionali, con il  compito di valorizzare i beni confluiti nel Fondo, ovviamente a vantaggio e beneficio dei detentori delle quote del Fondo stesso.
Per chi è già possessore di titoli pubblici, la soluzione proposta gli darebbe tutta una serie di vantaggi e cioè la quota parte di possesso diretto dei beni  demaniali dello Stato italiano ed un immediato beneficio economico, venendo premiato  con prezzi di favore  al momento dello scambio tra quote del fondo e i titoli di stato posseduti, e successivamente dai proventi della valorizzazione del patrimonio ben  gestito da  manager  internazionali di indiscussa professionalità.

L’unico governo che può attuare questi provvedimenti che l’Italia intera  chiede è  un governo diretto da Giorgio Napolitano, cioè l’attuale Capo dello Stato, che pur con la sua veneranda età  ha dimostrato di avere più cervello ed energia di tanti giovani  politici rampanti  con le idee bizzarre o  di regime.

Speriamo che Napolitano raccolga questo appello che l’Italia intera gli rivolge dal fondo del cuore. e che incarichi sè stesso di formare il nuovo governo.


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1 commento:

  1. Povero Napolitano!
    E che cazzo; deve farsi un culo così fino all'ultimo minuto? Speriamo almeno che abbia le energie per affrontare questa emergenza nell' emergenza.
    E' proprio un paese di matti questo!
    La speranza è che dopo questa buriana la gente e i governanti capiscano che occorre essere un poco più onesti e lavorare per il paese, abbandonando "LE TROIATE" di cui parlava (a ragione) Battiato.


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