8 maggio 2013

38.3) Tira aria di pacificazione nazionale. E perché no?


Tira aria di pacificazione nazionale.   E   perché no?




Adesso che Berlusconi è stato condannato, adesso che le sue  ambizioni personali sono state ridimensionate, adesso che  un terzo del popolo italiano lancia grida di dolore per lesa maestà, ed altri due terzi  esultano ,  adesso che  per una persona si  sta per sfasciare il governo  e si agitano   scenari di piazze occupate da  manifestazioni di protesta  con rischio di odi fratricidi,  adesso è il momento di  arrivare finalmente ad una pacificazione nazionale.

Dobbiamo tutti mantenere la calma, ad iniziare dallo stesso Berlusconi, il quale, per la verità  negli ultimi tempi è sembrato essere finalmente diventato  un saggio statista   incline al dialogo e  alle maniere educate.

In tempi così travagliati per l’Italia occorre che per  ottenere la pacificazione nazionale,  si faccia un grande gesto di concordia politica.

E allora da più parti  si suggerisce al  Presidente della Repubblica, on. Napolitano,  che   con un suo decreto,  al posto dei recentemente scomparsi  Andreotti e  Levi Montalcini,  in occasione del 2 giugno, festa della Repubblica,  nomini con urgenza    senatori a vita   sia   Berlusconi che  Prodi.


 Al riparo quindi dai suoi prossimi processi, perché non più processabile per legittimo impedimento, l’on Berlusconi  , ottenuta la nomina, se ne potrà stare calmo calmo  a godersi l’ultima parte  della sua vita,  a fare il nonno  come tutti i suoi coetanei, e , se proprio ancora lo vorrà e perché le forze, con l'aiuto di  dosi massicce di Viagra,  ancora lo sorreggeranno, potrà  allargare le maglie del suo portafoglio per deliziarsi  con  un plotone di  ragazze   disponibili alle sue voglie senili  di milionario depravato.  

Il PDL  a questo punto,  non avendo più la necessità di fare quadrato attorno al suo leader ormai pacificato ed accontentato,  potrà finalmente   cercare di svincolarsi da quel partito di plastica che è  stato finora, ed avviare una fase di ricerca di un nuovo leader e di nuovi ideali, dandosi una nuova organizzazione  finalmente adatta alla importanza politica di un partito che raccoglie un terzo dei voti degli elettori.


Anche  il buon professor  Prodi,   recentemente  trombato dal suo stesso partito alla elezione del Presidente della Repubblica,  troverebbe nella nomina a senatore a vita  una nuova vitalità politica,  che lo  farebbe stare al passo   con la  nomina di Berlusconi  e  potrebbe  dargli le soddisfazioni politiche che ultimamente gli sono state negate.

E infine, per mettere la classica  ciliegina sulla torta della pacificazione nazionale, il buon Napolitano dovrebbe poi   completare la sua opera con la nomina anche  di Rodotà a senatore a vita,  dando così  gloria e  giustificazione  ad un uomo  di specchiata moralità e di eccelse virtù,  nonché  accontentando  così  d' un colpo solo anche il Movimento  5 Stelle che su questo nome  ha impostato tutta la sua  attività politica dopo  le elezioni  che lo hanno visto primeggiare  come  primo  partito  italiano per  numero di voti ricevuti.


E la pace sia con tutti voi,  dirà a questo punto il saggio Napolitano, che per festeggiare la sua  fresca nomina a Presidente della Repubblica ha diritto  di nominare  cinque senatori a vita, e  con la scelta di questi tre nomi incomincerebbe a riempire le sue caselle.  


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